Newsletter Luglio 2015 - 1

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Newsletter dell'Associazione Tradizione Famiglia Proprietà — Luglio 2015 — 1

 

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La Chiesa voluta dalla
Teologia della liberazione

 

        Gentile ,        

       

    Condannato da Papa Giovanni Paolo II, allontanato da Papa Benedetto XVI, il teologo della liberazione brasiliano Leonardo Boff sembra sentirsi più a suo agio nell’attuale clima ecclesiale. L’ex frate francescano (egli abbandonò l’Ordine per unirsi a una donna divorziata), si vanta, infatti, di aver contribuito non poco alla recente enciclica “Laudato si”: “A richiesta dello stesso Papa [Francesco] gli ho inviato molto materiale sull’ecologia, visto che è da 30 anni che lavoro su questo tema. (…) Sono stato in contatto col Papa attraverso l’ambasciatore argentino presso la Santa Sede. (…) Sono felice che questa prospettiva [da me suggerita] sia stata assunta, conferendo grande coerenza e unità al testo”.

         Infatti, chi legge l’enciclica non può non riconoscere, in molti passaggi, l’impronta della “eco-teologia della liberazione” sviluppata, appunto, da Leonardo Boff.

         Militante marxista fino a pochi anni fa (“Ciò che voglio è marxismo, materialismo dialettico, nella teologia”), Boff si è convertito alla rivoluzione ecologista (“Al grido dei poveri bisogna aggiungere il grido della Terra”).

         In un recente articolo pubblicato sul blog brasiliano «Carta Maior», il teologo della liberazione presenta il modello di Chiesa che egli ambisce, e la cui attuazione gli sembra oggi fattibile (*).


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         “Celebrando, ancora una volta, la straordinaria enciclica, torno a riflettere su una prospettiva importante di Papa Francesco, un vero leitmotiv per la Chiesa: la “Chiesa in uscita”, della quale ha parlato lo scorso mercoledì.

         “Questa formulazione contiene una velata critica del modello precedente. (…) Ma la formula “Chiesa in uscita” ha un significato più profondo, reso possibile perché proviene da un Papa fuori dalle strutture istituzionali del vecchio e stanco cristianesimo europeo. Tale cristianesimo aveva rinchiuso la Chiesa in un modello che la faceva inaccettabile alla modernità, ostaggio di tradizioni fossilizzate e con un messaggio che non attecchiva nel mondo di oggi.

         "La “Chiesa in uscita” vuole, invece, segnare una rottura con questo stato di cose. La parola “rottura” certamente irrita i rappresentanti dell’establishment ecclesiastico. Ma non per questo cessa di essere vera. Sorge quindi la domanda: “uscita” verso dove?

        “- Uscita da una Chiesa-fortezza, che proteggeva i fedeli contro le libertà moderne, verso una Chiesa-ospedale, che si rivolge a tutti, a prescindere dal loro stato morale o ideologico;

         “- Uscita da una Chiesa-istituzione assolutista, autoreferenziale, verso una Chiesa-movimento, in dialogo con tutte le religioni e tutte le ideologie;

         “- Uscita da una Chiesa-gerarchia, fautrice di disuguaglianze, verso una Chiesa-popolo di Dio, un’immensa comunità fraterna;

         “- Uscita da una Chiesa-autorità ecclesiastica, lontana dai fedeli e perfino girando loro le spalle, verso una Chiesa-pastore che cammina in mezzo al popolo, puzzando di pecora e piena di misericordia;

         “- Uscita da una Chiesa-Papa di tutti i cristiani, che governa con un rigido Diritto canonico, verso una Chiesa-vescovo di Roma, che presiede con la carità, e solo da ciò diventa Papa della Chiesa universale;

         “- Uscita da una Chiesa-maestra di dottrine e di norme, verso una Chiesa-pastorale dalle proposte sbalorditive, che incontra affettuosamente tutti, a prescindere dalla loro religione, morale o ideologia;

         “- Uscita da una Chiesa-potere sacro, (…) verso una Chiesa dei poveri e per i poveri, spogliata dai simboli dell’onore e portavoce profetica contro il sistema di accumulo denaro; (…)

         “- Uscita da una Chiesa che parla dei poveri, verso una Chiesa che va dai poveri, parla con loro, li abbraccia e li difende;

         “- Uscita da una Chiesa-equidistante dai sistemi politici ed economici, verso una Chiesa che si schiera a favore delle vittime e che chiama per nome i fautori di ingiustizia, una Chiesa che invita a Roma i movimenti sociali di tutto il mondo per discutere con loro alternative; (…)

         “- Uscita da una Chiesa-ordine e rigore, verso una Chiesa della tenerezza e della cura.

         “- Uscita da una Chiesa-devoti, (…) verso una Chiesa-impegno per la giustizia sociale e la liberazione degli oppressi;

         “- Uscita da una Chiesa-obbedienza e riverenza, verso una Chiesa-gioia del Vangelo e speranza per questo mondo”.


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         Fin qui l’articolo di Leonardo Boff. Non possiamo non chiederci: ma questa nuova Chiesa avrà ancora qualche somiglianza con la Santa Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo? Ricordiamo che le idee ecclesiologiche di Boff sono state formalmente condannate nel 1985 dalla Santa Sede col documento «Notificatio de scripto P. Leonardi Boff “Chiesa: carisma e potere”». Tale condanna è ancora valida? (**)

 


         * Leonardo Boff, Papa Francisco: Igreja em saída de onde para onde?, “Carta Maior”, 26 giugno 2015.

        ** Sull’ecclesiologia di Leonardo Boff, si veda Julio Loredo, «Teologia della liberazione. Un salvagente di piombo per i poveri», Cantagalli 2014, pp. 281-313.

               

 

firma loredopicc                                                                                                                            Julio Loredo 

 

         

 

 

 

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