Ci possiamo fidare dei fratelli Castro? I cubani dicono NO

Ci possiamo fidare dei fratelli Castro? I cubani dicono NO
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Newsletter dell'Associazione Tradizione Famiglia Proprietà — Settembre 2015 — 2

 

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Ci possiamo fidare dei fratelli Castro?

I cubani dicono NO

 

        Gentile ,        

       

Castro        14 agosto 2015. Una soleggiata mattinata sul lungomare de l’Havana, la capitale di Cuba. Dopo ben 55 anni di ostilità, la bandiera a stelle e strisce è di nuovo alzata nel patio dell’Ambasciata americana. La banda dei Marines suona l’inno nazionale, fino a poche settimane prima ritenuto fuorilegge. A presiedere il solenne atto, il Segretario di Stato John Kerry. La folla urla God bless America! Un nuovo inizio di amicizia tra Cuba e gli Stati Uniti? Oppure le solite manovre castriste?

         In mezzo all’entusiasmo, più nei media che nell’opinione pubblica, un fatto avrebbe dovuto suscitare qualche perplessità: l’assenza di rappresentanti dell’esilio e degli ambienti dissidenti. Le autorità USA hanno, infatti, proibito la partecipazione a qualsiasi cubano avesse dimostrato in passato una posizione contraria alla dittatura comunista. In nome del disgelo, hanno sacrificato proprio quei cubani che, per mezzo secolo, si erano dimostrati i più fedeli alleati.

         La riapertura dell’ambasciata è il più recente atto di un processo diplomatico iniziato quasi due anni fa e culminato lo scorso 17 dicembre con l’annuncio del ristabilimento dei rapporti tra i due Paesi, interrotti dal 1960. La riconciliazione è avvenuta, secondo quanto si è fatto sapere, per intermedio di Papa Francesco. Quello stesso giorno, una nave della Guardia Costiera cubana affondava un barcone con 32 persone a bordo, tra cui donne e bambini, che fuggivano dalla dittatura castrista.

         Il fatto è molto simbolico: mentre gli Stati Uniti hanno concesso a Cuba tutto quanto essa chiedeva per compiere il gesto amichevole, da parte comunista non è stata fatta nessuna promessa di liberalizzazione. Le notizie che giungono dall’isola parlano ancora di repressione e di incarceramenti per motivi ideologici. Due giorni prima dell’atto all’ambasciata americana, la Polizia ha soppresso con la forza una manifestazione delle Dame in Bianco che chiedevano la libertà per i prigionieri politici.

         Cosa sta veramente succedendo a Cuba?

         Lo abbiamo chiesto a due autorevoli rappresentanti dell’esilio cubano: l’ambasciatore Armando Valladares, e lo scrittore Carlos Carralero. Le loro dichiarazioni vi stupiranno.

         Per l'intervista a Carlos Carralero, cliccate:

 http://www.atfp.it/rivista-tfp/2015/237-ottobre-2015/1103-intervista-a-carlos-carralero.html

         Per l'articolo di Armando Valladares, cliccate:

http://www.atfp.it/rivista-tfp/2015/237-ottobre-2015/1104-il-pastore-che-da-la-vita-per-il-lupo.html

 

         Con i miei più cordiali saluti

               

 

firma loredopicc                                                                                                                            Julio Loredo 

 

         

 

 

 

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