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Newsletter dell'Associazione Tradizione Famiglia Proprietà — Dicembre 2011 - 2 |
Roma, Natale 2011
Gentile ,
Il Santo Natale apre uno squarcio di luce in mezzo alle tenebre del mondo moderno, segna un momento di pace e di tranquillità in mezzo alla frenesia che ci attanaglia.
La nascita del nostro Divino Salvatore, mentre porta a compimento tutte le promesse dell'Antico Testamento, apre l'era della grazia che non si estinguerà più.
Con i nostri migliori auguri di un Santo Natale e di un felice Anno 2012, offriamo ai nostri lettori una breve riflessione del prof. Plinio Correa de Oliveira. Cordialmente
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Il primo sguardo
di Plinio Corrêa de Oliveira
Questo affresco raffigurante la nascita del Bambino Gesù è del Giotto e si trova nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. San Giuseppe sta dormendo, attorno a lui si adagiano le pecorelle, l’asinello ed altri animali. Gli angeli svolazzano nel cielo cantando Gloria in excelsis Deo et in terra pax ominibus bonae voluntatis! I pastori ascoltano con attenzione. È esattamente ciò che la liturgia di Natale celebra la notte del 24 dicembre.
* * * È notte fonda. La Madonna ha appena partorito il Bambino Gesù in modo misterioso e meraviglioso. Il suo gesto, il suo atteggiamento sono quelli d’una persona interamente sana che si prodiga per confortare il pargoletto. Lei compie questo gesto con una disinvoltura fisica che non è affatto normale in tali circostanze. Come conseguenza del peccato originale, il parto è sempre un processo doloroso e difficile. Tuttavia, per particolare dono di Dio, essendo la Madonna preservata da ogni macchia, la nascita del Figlio di Dio si è compiuta in modo miracoloso. Ella è rimasta Vergine prima, durante e dopo il parto. Per Lei la nascita di Gesù non ha comportato nessun sforzo. Lei anzi sembra appena svegliata da un sonno leggero.
Il Bambino Gesù è raffigurato come un neonato. Dobbiamo tuttavia considerare che, concepito senza peccato originale, e con la Sua natura umana unita ipostaticamente a quella della seconda Persona della Santissima Trinità, Egli ha goduto della piena intelligenza sin dal primo momento del Suo concepimento. Già nel grembo di Maria Santissima, perfettamente cosciente, Egli adorava il Padre, pregava e offriva riparazioni per gli uomini. È quindi chiaro che, già durante la gravidanza, c’era fra Gesù e Sua Madre un’intimo rapporto spirituale di carattere mistico. Questo rapporto raggiunge un ulteriore apice quando, per la prima volta, i loro sguardi si incontrano. L’espressione del Bambino è lucida e piena di amore. Si contemplano, si conoscono... Egli analizza il volto di Sua Madre, e Lei fissa il Suo sguardo. È un momento sublimissimo della loro vita!
* Brani d’una conferenza per soci e cooperatori della TFP brasiliana, 30 novembre 1988. Tratto dalla registrazione magnetofonica, senza revisione dell’autore.
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