TFP Newsletter 12 agosto 2022

TFP Newsletter 12 agosto 2022

 

 

 TFP NEWSLETTER 12 AGOSTO 2022

 

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         Gentile ,

 

    Mentre continuano le ripercussioni positive scaturite dalla recente sentenza contro l’aborto emanata dalla Corte Suprema americana, gli elogi che Papa Francesco avrebbe dovuto riservare a una scelta così coraggiosa vengono invece indirizzati a Cuba e agli aguzzini del suo popolo. Il Papa ha definito in senso positivo l’isola-prigione come un “simbolo”. Di cosa, ci domandiamo? Infatti, i veri simboli – come spiega Plinio Corrêa de Oliveira – sono quelli che ci permettono di conoscere meglio Dio. E non il contrario…

 

                                                                                                        Cordialmente  

Samuele Maniscalco

 

PAPA FRANCESCO DEFINISCE CUBA UN SIMBOLO. DI COSA?       

di John Horvat


In un servizio streaming di Televisa-Univision Papa Francesco ha dichiarato: "Amo molto il popolo cubano. Confesso anche che mantengo una relazione umana con Raúl Castro". Ad aumentare la confusione, il Papa ha definito Cuba "un simbolo" e un Paese con "una grande storia". In effetti, Cuba simboleggia la continuazione della tirannia comunista, della miseria e della brutalità. Per l'Occidente è un simbolo doloroso della sua propria indifferenza e ipocrisia. Coloro che ancora resistono a Cuba sono un simbolo di coraggio cristiano e di lunga sopportazione che anticipa il giorno in cui saranno liberi di scrivere la "grande storia" che li attende.

 

LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA CHE CANCELLA LA ROE ORA VIENE USATA PER COMBATTERE L'IDEOLOGIA TRANSGENDER  

di Michael Haynes 


Gli effetti a lungo termine del ribaltamento della sentenza abortista Roe contro Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti continuano a manifestarsi. Gli esponenti pro-famiglia stanno ora utilizzando la storica sentenza per sostenere la contrarietà ai "trattamenti di transizione" per i bambini.

 

NELLE FORCHE CAUDINE DELLE FALSE ALTERNATIVE  

di Julio Loredo

    

In diversi momenti negli ultimi duecento anni, i cattolici tradizionalisti o contro-rivoluzionari sono stati costretti ad affrontare delle scelte fondamentalmente viziate: optare fra due possibilità ambedue inaccettabili. Nella sua lunga vita pubblica, Plinio Corrêa de Oliveira fu particolarmente attento a non cadere nella trappola delle forche caudine di queste false alternative. Insieme ad altri autori, egli usava l’espressione “false destre” per designare quelle correnti che, presentandosi come un’alternativa alla Rivoluzione, in realtà assorbono le reazioni buone, le sviano, le svuotano e le rendono quindi inutili, o comunque meno efficaci.

 

DALLA RETE IL PRIMATO DELL’ADORAZIONE (1/5)  

di José Antonio Ureta

 

Iniziamo la pubblicazione, in cinque articoli successivi, di uno studio di José Antonio Ureta sui fondamenti teologici su cui poggia la recente esortazione apostolica Desiderio Desideravi. L'autore sostiene che questi fondamenti differiscono palesemente da quelli dell'enciclica Mediator Dei di Pio XII, in quanto pongono l'accento proprio sulle pericolose inclinazioni del tardo "Movimento Liturgico" contro le quali Pacelli voleva mettere in guardia i fedeli.

 

RIFLESSIONI SUL SIMBOLISMO  

di Plinio Corrêa de Oliveira

 

L’uomo è fatto di anima e corpo, ovvero di un elemento angelico e di uno animale. E ciò determina il suo modo di conoscere le cose. L’angelo conosce le cose senza la necessità di un contatto materiale con l’oggetto. L’uomo, invece, è fatto in modo tale che, per conoscere interamente un oggetto, ha bisogno di un certo contatto materiale con esso. Altrimenti non può conoscerlo nella sua interezza. Perciò, nella Sua sapienza Dio ha disposto che nell’universo vi siano oggetti materiali che, per analogia, per somiglianza, consentono all’uomo di conoscere meglio le cose dello spirito. In altre parole, oggetti che gli permettono di conoscere con i sensi corporali ciò che il suo spirito forse ha già intuito, ma non è ancora riuscito ad afferrare interamente.


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