CORTIGIANI DELLA SVENTURA. IL DOVERE DEL CATTOLICO IN TEMPI DI CRISI
di Plinio Corrêa de Oliveira
Geremia è il profeta che pianse la caduta di Gerusalemme e, allo stesso tempo, la passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo. In questo senso, egli è forse il profeta più addolorato, più carico di tormenti e di lamenti. Il suo pianto profetico sopra la città di Gerusalemme si applica anche alle sofferenze della Santa Chiesa Cattolica nel corso dei secoli e, soprattutto, alla più angosciante di tutte le sofferenze della Chiesa dalla Pentecoste ai giorni nostri: il dolore per la terribile crisi che oggi la attanaglia e che diventa sempre più accentuata. Possiamo applicare alla Chiesa di oggi le parole di Geremia: “Ah! Come mai siede solitaria la città un tempo ricca di popolo!”. La Santa Chiesa Cattolica, che è il Corpo mistico di Cristo, è in un certo senso nuda. Noi dobbiamo coprirla con il nostro amore, sacrificando per lei tutto il nostro prestigio e tutti i nostri beni terreni, unicamente per esaltarla con gloria agli occhi degli uomini.