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Le Americhe verso il terzo millennio: convincimenti, preoccupazioni e speranze delle TFP del Continente. Agenda di problemi continentali

 

In occasione del Vertice delle Americhe, l’incontro che ha visto riuniti a Miami, in Florida, dal 9 all’11 dicembre 1994, illustri rappresentanti di tutti gli Stati del continente americano, con l’unica eccezione di Cuba, il professor Plinio Corrêa de Oliveira, presidente del Consiglio Nazionale della Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Família e Propriedade, ha indirizzato ai partecipanti al Vertice una dichiarazione redatta in forma di agenda e intesa a mettere a fuoco alcuni problemi dell’emisfero.

La dichiarazione è stata sottoscritta anche dai presidenti delle altre Società dì Difesa di Tradizione, Famiglia e Proprietà - TFP delle tre Americhe: Argentina, Bolivia, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Paraguay, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela.

Il documento - il cui titolo originale è As Américas rumo ao 3° milenio: convicções, apreensões e esperanças das TFPs do Continente. Agenda de problemas continentais è stato pubblicato su numerosi organi dì stampa del continente americano fra cui il Washington Times, la Folha de S. PauloEl Universal di Caracas, El Mercurio di Santiago del Cile, El Comercio di Quito, El Universo di Guayaquil, sul principale giornale di San José di Costa Rica, su sette giornali in Bolivia, e diffuso in Italia dall’Ufficio Tradizione, Famiglia Proprietà, di Roma. 

 

Le TFP delle tre Americhe

I - Esprimono preoccupazione

  • per l’enigmatica indifferenza, debolezza e perfino complicità di certe sfere politiche, intellettuali, ecclesiastiche, massmediatiche ed economiche del Continente nei riguardi del fallito regime comunista vigente in quella che è stata la «Perla dei Caraibi» e del suo anziano ispiratore e capo Fidel Castro;
  • per l’incoerente politica dei «due pesi e due misure» di vari organismi e governi della regione relativamente ai regimi di Haiti e di Cuba: mentre hanno agito con il massimo rigore diplomatico contro il primo, da decenni fanno concessioni liberali e perfino lusinghiere nei rapporti con il secondo;
  • per l’abile metamorfosi operata, dopo la caduta del Muro di Berlino, da numerosi personaggi dell’estrema sinistra: senza rinnegare il loro passato e le loro mete ugualitarie, ma soltanto mutando etichette e metodi di azione, hanno conseguito importatiti posizioni politiche;
  • per l’utilizzazione del potere politico da parte di questi personaggi al fine di promuovere un’autentica rivoluzione culturale, che anestetizzale sane reazioni dell’opinione pubblica mentre sferra colpi radicali contro i princìpi basilari della civiltà cristiana;
  • per il potenziale distruttivo e capace di scatenare caos socio-economico che mostrano di possedere in America Latina gruppi terroristici e guerriglieri
  • per il perdurare della crisi che, sul piano spirituale - ma con inevitabili riflessi sull’ordine temporale - colpisce la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, con la parallela avanzata di sette denominate «cristiane», di religioni animiste e perfino di movimenti satanisti.

II - Deplorano

  • l’arroganza con cui movimenti omosessuali rivendicano, in diversi paesi americani, pseudo «diritti» tanto radicalmente contrari alla legge di Dio e all’ordine naturale;
  • le inconcepibili pressioni di alcuni organismi internazionali e settori sociali di varie nazioni dei Continente a favore dell’aborto e del controllo delle nascite (cfr. Conferenza del Cairo), del divorzio, del concubinato, dell’eutanasia e di altre misure che portano all’estinzione della famiglia;
  • gli esperimenti di manipolazione genetica che coinvolgono embrioni umani, misconoscendo elementari princìpi religiosi ed etici;
  • l’aumento del traffico e del consumo di droga, e i tentativi tesi alla depenalizzazione di tale consumo;
  • il deleterio contributo di importanti mezzi di comunicazione sociale nella diffusione di antivalori, che corrodono la civiltà cristiana fin nelle fondamenta.

III - Manifestano marcate riserve

  • di fronte alla fretta con cui alcuni settori politici vogliono portare avanti i processi di integrazione nel nostro emisfero, con ritmi e condizioni che in pratica potranno logorare, se non addirittura cancellare, le caratteristiche peculiari di ogni paese e perfino la loro sovranità;
  • di fronte al misconoscimento da parte di tali settori dei risultati tanto discutibili di esperimenti similari, come il Trattato di Maastricht in Europa, contestato da milioni di europei;
  • di fronte alle aspettative esagerate e perfino all’autentica fascinazione suscitata nello spirito delle masse da tanti strumenti di comunicazione sociale relativamente allo sviluppo economico, presentato quale panacea per tutti i problemi del nostro tempo, mentre viene relegata in secondo piano la profonda crisi spirituale e morale che colpisce in forma crescente il tessuto sociale in tutta l’America;
  • di fronte alle speranze febbrili con cui alcuni attendono l’avvento di una pseudo-civiltà cibernetica, senza valutarne tutti i rischi, né i gravi e sicuri danni di trasformazioni negli atteggiamenti psicologici, morali e culturali che comporta;
  • di fronte alla crescente influenza, in materia politica, sociale ed economica, che vanno assumendo determinate organizzazioni non governative (ONG), molte delle quale con programmi chiaramente rivoluzionari (per esempio rivendicazioni tese a favorire un indigenismo regressivo contrario alla civiltà cristiana) come è apparso chiaro nella Conferenza dell’ONU ECO-92, tenuta a Rio de Janeiro; e di fronte al massiccio sostegno economico internazionale che le ONG di questo tipo stanno ricevendo;
  • di fronte al processo di asfissia economica e di obsolescenza tecnologica al quale sono abbandonate le Forze Armate dell’emisfero, sulla base illusoria di nuove realtà nazionali e internazionali;
  • nei riguardi di quanti accusano alcune Forze Armate di aver violato i diritti umani dei guerriglieri, mentre in modo sospetto si mostrano omissivi nel denunciare i crimini che questi hanno commesso e tuttora commettono in importanti paesi, quali la Colombia e il Perù, contro popolazioni urbane e rurali.

IV - Chiedono

  • agli illustri partecipanti al Vertice di Miami di trattare a fondo, senza timore di polemiche e di dibattiti fecondi, questi e altri argomenti delicati e urgenti della realtà interamericana;
  • ai leader del Vertice di Miami di presentare soluzioni concrete ai menzionati problemi in armonia con le tradizioni cristiane del Continente, interpretando così le legittime aspirazioni dell’opinione pubblica delle tre Americhe;
  • ai suddetti partecipanti al Vertice di Miami di adottare, con l’indispensabile urgenza, misure politiche, economiche e propagandistiche atte a realizzare l’immediata normalizzazione della situazione de1 popolo cubano.

V - Vedono con speranza

  • il salutare rifiuto delle molteplici forme di Rivoluzione anticristiana che si va manifestando - principalmente nei ceti più popolari - in consistenti settori dell’opinione pubblica delle tre Americhe;
  • le giustificate e crescenti manifestazioni di sfiducia con cui questi settori dell’opinione continentale vedono l’azione di certi mezzi di comunicazione sociale - in particolar modo la TV - in  quanto veicoli di aggressiva immoralità, specialmente dannosa per l’infanzia e per la gioventù;
  • l’insuccesso elettorale di candidati presidenziali apertamente di sinistra in paesi come Brasile, Messico, Colombia, Perù, Argentina, El Salvador;
  • il totale discredito, perfino nei settori più modesti della popolazione, della cosiddetta «teologia della liberazione» e delle comunità ecclesiali di base (CEB) a essa ispirate;
  • l’indebolimento dell’ossessione ideologica ugualitaria, che ha impregnato per decenni la mentalità occidentale a vantaggio del socialismo e del comunismo;
  • le eccellenti prospettive di collaborazione, su solide basi cristiane, dell’America Latina con gli Stati Uniti e il Canada, aperte dai fenomeni descritti in questo paragrafo.

Concludendo: le TFP delle tre Americhe

  • affermano con profonda convinzione che, quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio, il corso della storia produce meraviglie: questa è la lezione che ci è stata lasciata in eredità dall’Europa premedievale e medievale, la quale, a partire da popolazioni latine decadenti e da orde di invasori barbari, arrivò, sotto tutti i punti di vista, a un livello religioso, culturale ed economico senza precedenti;
  • manifestano pertanto la certezza che, oltre le tempeste morali, le difficoltà materiali e le insidie di ogni tipo ordite nel Continente dai nemici della Chiesa e della civiltà cristiana, vi sarà nelle Americhe una rifioritura della Cristianità, secondo quanto è stato previsto dalla Madonna a Fatima nel 1917, quando annunciò: “Infine, il Mio Cuore Immacolato trionferà!

San Paolo, 6 dicembre 1994

Plinio Corrêa de Oliveira