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Javier Pérez-Roldán analizza il libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione di Plinio Corrêa de Oliveira

 

 

di Javier Navascués

Abbiamo intervistato Javier Pérez-Roldán y Suanzes-Carpegna, Segretario Generale della CTC, che ha ripubblicato questo classico con la Editorial Tradicionalista.

Avvocato esperto in diritto di famiglia, Pérez-Roldán è collaboratore di numerose pubblicazioni e riviste e collabora regolarmente con numerosi media. Attualmente dirige la rivista FamiliaenDerechos.es.

È inoltre promotore o collaboratore di numerose iniziative della società civile volte a promuovere una reale partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale, ed è presidente del Centro Jurídico Tomás Moro e dell'Associazione Europea degli Avvocati di Famiglia.

Grazie al suo impegno per la giustizia, nel 2012 si è candidato all'elezione dell'Ordine degli Avvocati di Madrid. È inoltre autore del Manifesto sociale dell’Avvocatura e di numerosi articoli e contributi giornalistici.

Perché avete deciso di ristampare il classico "Rivoluzione e Contro-Rivoluzione"?

Perché la maggior parte dei cattolici oggi è sbalordita e ansiosa per lo stato in cui ci troviamo. E la maggior parte di loro è disorientata, non sa come siamo arrivati qui e, soprattutto, non sa come uscirne. Si può persino dire che moltissimi cattolici che hanno mantenuto intatta la fede sono sull'orlo del peccato mortale della disperazione.

Per vivere in modo ordinato, gli esseri umani hanno bisogno del principio di contingenza, cioè di una spiegazione predittiva che permetta loro di conoscere la ragione degli eventi e le loro cause. In caso contrario, hanno la sensazione di vivere in un mondo caotico, dove nulla è prevedibile, e ciò provoca loro ansia a causa dell'insicurezza a cui sono sottoposti.

Tuttavia, la lettura e la meditazione di questo libro da un'idea di ciò che sta accadendo, sia nel mondo che nella Chiesa.

In che misura il tema è ancora attuale?

Come ha detto all'inizio, il libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è un classico, e i classici vivono al di fuori delle mode, quindi sono sempre attuali. Per alcuni è difficile capire quando un'opera può essere definita un classico, ma è più semplice di quanto sembri. Una cosa è classica, in questo senso, quando non può essere fatta meglio.

Quando il libro fu scritto, nel 1959, eravamo già immersi nella tempesta rivoluzionaria da alcuni secoli, e la tempesta attuale è la stessa, perché la Rivoluzione è un processo, e oggi, proprio come nel 1959, ci troviamo nello stesso processo.

Perché il dottor Plinio ha avuto un grande successo nello spiegare che cos'è veramente la rivoluzione in un modo facile, accessibile a tutti, e molto piacevole?

Perché la lotta tra la Rivoluzione e la Controrivoluzione è una questione vitale per tutti, non solo per gli studiosi e gli storici.

Ogni cresimato, per il solo fatto di esserlo, deve essere un controrivoluzionario, perché la lotta contro la Rivoluzione è l'obbligo principale di ogni cattolico dai tempi della nascita della cosiddetta "modernità".

Il dottor Plinio si è sempre contraddistinto, sia nelle sue conferenze che nelle sue opere scritte, per la sua chiarezza e semplicità. Ed è per questo che le sue opere possono essere comprese da qualsiasi persona di buona volontà.

La chiarezza e la semplicità sono la prova migliore che un insegnante o un divulgatore ha acquisito la padronanza della materia e vuole trasmetterla nella sua interezza ai suoi studenti o al suo pubblico. Quando un insegnante o un divulgatore non è chiaro, significa che non padroneggia la materia, che sta mentendo e cercando di ingannare il suo pubblico, oppure che per orgoglio o riluttanza non vuole trasmettere ciò che sa.

Forse altri libri sulla Rivoluzione con un apparato più critico o tecnico raggiungono solo gli specialisti o un pubblico molto selezionato?

Esistono effettivamente altri libri che trattano del processo della Rivoluzione e della Controrivoluzione. Tuttavia, alcuni di essi sono così pieni di citazioni o così lunghi che forse contengono più erudizione che saggezza e, in ogni caso, in un mondo come quello di oggi, in cui non abbiamo tempo a causa delle nostre numerose occupazioni poco importanti, sono difficili da leggere.

Ci spieghi anche che cos'è la controrivoluzione e ci dia indicazioni concrete su come essere un buon controrivoluzionario...

In effetti, anche se il modo migliore per saperlo è leggere il libro, studiarlo e meditarlo, possiamo dire, in modo molto generale, che la Contro-Rivoluzione è un processo di ripristino dell'Ordine. E non un ordine qualsiasi, ma la pace di Cristo nel Regno di Cristo.

In sintesi, si tratta della restaurazione della civiltà cristiana, austera, gerarchica, sacrale, antiegalitaria e antiliberale.

Il controrivoluzionario è colui che sa cosa sono la Rivoluzione e la Controrivoluzione, odia la Rivoluzione e ama la Controrivoluzione, e fa di questo odio e di questo amore l'asse della sua vita.

E soprattutto, il controrivoluzionario è colui che è consapevole che la vita interiore deve avere la precedenza ed essere il fondamento dell'attivismo, perché non c'è azione autenticamente controrivoluzionaria se non nasce da una vita di preghiera ben fondata.

Perché analizzare la realtà attuale attraverso il prisma della Rivoluzione e della Contro-Rivoluzione dovrebbe andare al cuore della questione, ben oltre la superficiale distinzione tra destra e sinistra?

Perché i nostri problemi principali non sono politici, né partitici, né sociali: sono morali. Già nel XIX secolo Donoso Cortés vedeva chiaramente che dietro ogni questione politica si nascondeva un problema teologico, e che l'eresia del tempo non limitava la sua arroganza a "proclamare teoricamente le sue eresie e i suoi errori, ma piuttosto l'audacia satanica che mette nell'applicare alla società attuale le eresie e gli errori in cui sono caduti i secoli passati".

Oggi la destra e la sinistra sono al servizio dello stesso processo rivoluzionario, ed è per questo che la grande distinzione che ogni cattolico deve fare è tra rivoluzione e controrivoluzione.

Perché l'esposizione delle tre profondità della Rivoluzione (nelle tendenze, nelle idee e nei fatti) è così accurata e lungimirante?

La novità più importante dell'opera del Dr. Plinio è stata proprio la spiegazione delle tre profondità della rivoluzione, e in particolare l'eccezionale importanza delle tendenze, dei costumi e degli ambienti come vie di penetrazione della rivoluzione o della controrivoluzione.

E il fatto è che sono le tendenze che in qualche modo plasmano l'uomo, e quindi se le tendenze prevalenti sono rivoluzionarie, finiscono per facilitare le conquiste della rivoluzione.

La tendenza sarebbe qualcosa di simile all'ariete che apre una breccia nel muro della fortezza.

In che misura si stanno realizzando molte delle cose contro le quali Plinio aveva messo in guardia?

Il dottor Plinio ha descritto il processo rivoluzionario con profetica chiaroveggenza. E così, infatti, essendo stato scritto nel 1959, ha anticipato lo stato attuale delle cose.

In che modo questo libro può aiutare i cattolici di oggi e in che misura dovrebbe essere un libro di riferimento per questi tempi?

Questo libro darà a ogni lettore le linee guida per comprendere il nostro mondo di oggi. E soprattutto gli darà le linee guida per individuare i pericoli latenti della Rivoluzione, che spesso passano inosservati a molti, che quindi sono indifesi di fronte ad essi. E gli darà anche delle linee guida sul giusto ordine di ogni disposizione e azione controrivoluzionaria.

In questo senso, non si tratta di un'opera importante o di riferimento, ma di un'opera essenziale. E soprattutto per chiunque voglia prendere sul serio la principale attività dell'uomo: essere santo, per andare in paradiso.

Ci parli dell'amore e della fedeltà del dottor Plinio Corrêa de Oliveira alla Chiesa e della sua speciale missione nel XX secolo...

C'è un errore molto grave e purtroppo diffuso, che è quello di considerare ogni passione come un male, quando il catechismo (1762-1764) ci insegna che ci sono passioni che sono moralmente buone (quando contribuiscono a un'azione buona), e cattive nel caso opposto.

Ebbene, il dottor Plinio ebbe una passione d'amore devozionale per la Chiesa sempre crescente fin dalla sua infanzia. Per questo, sulla tomba dove riposano le sue spoglie, volle che fosse inciso un solo epitaffio: "Vir Catholicus, totus Apostolicus et plene Romanus" (Uomo cattolico, tutto apostolico e pienamente romano).

Inoltre, la personalità del dottor Plinio è molto simile a quella di un altro controrivoluzionario (questo spagnolo e carlista), il beato Francisco Palau y Quer, che nelle sue opere ci ha lasciato impressioni e visioni impressionanti del suo amore per la Chiesa, arrivando a dire: "La mia missione è annunciare al popolo che tu, Chiesa, sei infinitamente bella e amabile, e predicare che io ti amo".

Il libro può essere acquistato presso.

 

Fonte: Infocatolica, 17 Luglio 2023. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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