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Plinio Corrêa de Oliveira ricordato a Roma

 

Sottolineando la sua incrollabile fedeltà alla cattedra di Pietro, il Prof. Plinio Corrêa de Oliveira soleva spesso ripetere: “Sono tutto cattolico, tutto apostolico  pienamente romano”.

Tra le molte commemorazioni, dunque, forse nessuna più significativa del solenne pontificale celebrato in suo suffragio da S.E. il Cardinale Alfons Maria Stickler S.D.B. nella storica chiesa di Santo Spirito in Sassia, proprio all’ombra dell’imponente cupola di San Pietro, simbolo di quella Chiesa alla quale aveva dedicato la sua vita. La cerimonia è stata celebrata per iniziativa dell’Ufficio Tradizione Famiglia Proprietà di Roma e del Centro Culturale Lepanto. Cinquanta dirigenti e soci delle TFP europee si sono dati appuntamento nella Città Eterna con le loro cappe ed i loro stendardi listati a lutto.

Fra i presenti al rito S.E. Rev.ma mons. Custodio Alvim Pereira, arci vescovo emerito di Lourenço Marques. Una ventina di sacerdoti in cotta e stola hanno seguito nel presbiterio la funzione religiosa, di cui era cerimoniere don Franck Quoex, dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote. Tra gli altri presbiteri nelle prime file figuravano monsignori di Curia Romana. Da menzionare il padre Amalio Valcárcel, penitenziere della basilica di S. Maria Maggiore e già segretario dell’Ordine Dominicano, e padre Antonio Cocci a, O.F.M., già docente alla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura .

Tra gli insigni rappresentati della nobiltà spiccavano la principessa Elvina Pallavicini, il principe Raimondo Orsini, il principe Francesco Massimo Lancelloti, la principessa Eliane Radziwill, i Marchesi Coda Nunziante, il Conte Gropello, ed altri, mentre il principe Sforza Ruspoli, assente da Roma, ha inviato una corona di fiori. Tra i politici, il senatore Giulio Maceratini presidente del gruppo di Alleanza Nazionale al Senato, mentre il senatore Domenico Fisichella aveva inviato un messaggio di adesione.

Presenti con i loro stendardi, oltre ai rappresentanti delle TFP europee, membri del Centro Culturale Lepanto, dell’ Associazione Famiglia Domani, dell’Associazione Sacrum Imperium e dei Comitati di Difesa dell’Ordine Familiare Naturale e Cristiano.

Ha fatto da degna cornice all’evento un nutrito pubblico di fedeli, religiosi e laici, provenienti dai paesi europei ed extra-europei, dagli USA alla Svezia, dall’Australia alla Danimarca, dalla Germania alla Finlandia, dal Belgio all’Austria e all’Inghilterra. La parte musicale è stata curata dal Maestro mons. Pablo Colino, che a diretto il Coro della Cappella Giulia della Basilica di San Pietro.

 

Convegno

Subito dopo la cerimonia religiosa si è svolto un convegno commemorativo nei prestigiosi saloni

dell’Hotel Columbus, di fronte alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Durante la conferenza hanno parlato il prof. Roberto de Mattei, presidente del Centro Culturale Lepanto, il sig. Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, e il sig. Juan Miguel Montes, direttore dell’Ufficio TFP di Roma. Ha concluso l’incontro il Cardinale Stickler.

“Credo in unam sanctam catholicam et apostolicam ecclesiam. Queste parole del Credo – ha detto il prof. de Mattei – sono certo quelle che più profondamente hanno risuonato del cuore del Prof. Plinio Corrêa de Oliveira. ( ... ) Fu avvocato, deputato, professore universitario, scrittore, giornalista, presidente dell’Azione Cattolica, congregato mariano, terziario carmelitano, fondatore delle TFP diffuse in 26 paesi di cinque continenti, ma restò, semper idem, prima di tutto cattolico”.

“Come discepoli di Plinio Corrêa de Oliveira – ha concluso il prof. de Mattei – rinnoviamo il nostro atto di amore nella Chiesa, il nostro atto di esecrazione della Rivoluzione anticristiana, nella certezza alimentata dalla promessa di Fatima, che la Rivoluzione sarà sconfitta, che le porte dell’inferno non prevarranno” .

Il sig. Giovanni Cantoni ha detto che il prof. Plinio Corrêa de Oliveira rappresentava il vertice del filone della grande cultura ispanica che, con la scoperta di Cristoforo Colombo e con la successiva evangelizzazione, si era trasferita nelle Americhe da dove, rimasta più immune che altrove dal virus rivoluzionario, ora torna in Europa per opera di uomini come lui Il sig. Juan Miguel Montes, direttore dell’Ufficio Tradizione Famiglia Proprietà di Roma, ha sottolineato la “straordinaria figura” di Plinio Corrêa de Oliveira: “Basta dire che come pensatore, Plinio Corrêa de Oliveira ci lascia in eredità, a parte i suoi venti libri pubblicati, più di un milione di pagine dattiloscritte. A tanto ammontano le trascrizione delle sue conferenze nelle sedie più diverse e di fronte ai pubblici più vari”.

Guardando gli stendardi delle 26 TFP sparse su tutti i continenti, inclusi l’India e l’Oriente, il sig.Montes ha visto “un segno evidente dell’universalità del messaggio e del linguaggio di Plinio Corrêa de Oliveira, il che la dice lunga sulla grandezza della sua personalità di fondatore”. “Per concludere – ha detto infine il sig. Montes – penso che nessun ritratto morale di Plinio Corrêa de Oliveira parlerà più eloquentemente della sua cattolicità, che le parole che egli ha dettato come introduzione al suo testamento. Sono parole che mi onoro di poter proclamare a Roma, sede del dolce Cristo in terra, città alla quale Plinio Corrêa de Oliveira volse sempre lo sguardo ed il suo cuore durante tutta la vita fino al suo ultimo istante tra noi”.

Ed ha letto il testamento spirituale, che riportiamo sull’ultima pagina.

Chiudendo il convegno, il Cardinale Stickler ha voluto rendere un omaggio a Plinio Corrêa de Oliveira. Ecco alcuni brani del suo discorso:

“A questo riguardo posso dire ‘defunctus actu loquitur’: il defunto parla ancora. Lui che ha parlato e continua a parlare attraverso la sua dottrina, attraverso il suo esempio, attraverso le sue istituzioni. E credo che noi possiamo ringraziarlo imitandolo; accogliendo innanzitutto le sue dottrine, impegnandoci nella sua azione ma soprattutto imitando il suo esempio, lui ha passato la sua vita per portare, attraverso l’esempio, alla pratica di quelle verità, di quelle azioni che si chiedono ad un cristiano convinto. E penso che noi possiamo concentrarci soprattutto su questi due punti: la sua fede incrollabile, che deve essere difesa da noi attraverso l’esempio nostro, che raccogliamo da lui, e poi attraverso un’altra cosa, che è più importante, che per lui era veramente uno dei centri della sua vita, della sua dottrina, cioè l’adesione a Colui che è la pietra su cui è edificata la Chiesa che conserva la fede, cioè, al Pontificato Romano, al Papa. Dobbiamo ringraziarlo in modo particolare per tutto quello che lui ha adorato nel corso della sua esistenza, promettendo gli di ascoltare la parola che lui ci lascia”.