Editoriale
«Rivoluzione e Contro-Rivoluzione»
“In 50 anni l’Europa sarà prevalentemente musulmana”.
Ecco quanto scrive Mohammad Ahmad Akhtari, uno dei più stretti collaboratori del leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Non si tratta, però, della solita arringa talebana. L’autore è un ambasciatore nonché noto analista politico. Questa è la schietta conclusione di una sua analisi sui trend demografici in Europa.
Mentre gli europei si stanno suicidando con un tasso di natalità molto al di sotto della soglia del rinnovo generazionale, i musulmani continuano ad arrivare da noi in flussi sempre maggiori e, una volta qui, fanno più figli.
In altre parole, per ragioni strettamente anagrafiche, e almeno che non vi sia un sostanziale cambiamento di rotta, in pochi anni l’Europa sarà un continente a maggioranza musulmana. “Il flusso dei migranti cambierà l’Europa al di là di ogni riconoscimento nel corso dei prossimi due decenni”, sentenzia il Daily Telegraph di Londra.
In conclusione, Mohammad Akhtari esorta a educare la popolazione cristiana nel pensiero islamico, visto che, prima o poi, dovranno imparare a convivere con questa realtà.
La domanda sorge naturale: come si è potuto arrivare a questa situazione?
Al di là di valutazioni più particolareggiate, la risposta è semplice e agghiacciante: mentre l’Europa è sempre più stanca della sua civiltà e fa di tutto per cancellarla, i musulmani sono sempre più fieri della loro civiltà e fanno di tutto per diffonderla. “C’è un odio di sé dell’Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico”, si lamentava Papa Benedetto XVI.
Forse non è senza attinenza che proprio in questo frangente, si celebrino i 50 anni della pubblicazione di un libro ritenuto allora (1959) dal Cardinale Eugenio Tisserant, Decano del Sacro Collegio, “della più alta importanza per i tempi in cui viviamo”.
Si tratta di «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione», capolavoro del prof. Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), ispiratore delle Associazioni per la difesa della Tradizione Famiglia e Proprietà — TFP.
L’odio che paralizza l’Occidente, lasciandolo in balia di influenze più robuste, è frutto tipico di ciò che il prof. Plinio Corrêa de Oliveira caratterizza come la Rivoluzione, vale a dire il processo di scristianizzazione che, ormai da secoli, si adopera per distruggere la Civiltà cristiana e, in ultima analisi, la Chiesa stessa.
Alla base di questo processo, v’è il crepitare delle passioni sregolate, e particolarmente dell’orgoglio e della sensualità, che producono manifestazioni di egualitarismo e di sensualità sempre più spinte, fino a negare qualsiasi principio di ordine.
Questo processo non è incoercibile. Plinio Corrêa de Oliveira non è tanto un analista della crisi quanto un profeta della rinascita. Dopo aver studiato la Rivoluzione in ogni suo aspetto, egli propone con coraggio una Contro-Rivoluzione.
La forza propulsiva della Contro-Rivoluzione sta nella grazia divina. Una forza di valore incalcolabile giacché, come sottolinea Plinio Corrêa de Oliveira, “non v’è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio".