Plinio Corrêa de Oliveira: un contemplativo
La combattività di Plinio Corrêa de Oliveira per la Civiltà cristiana nasceva da una profonda vita spirituale, fatta di contemplazione e di preghiera. Anche nel fragore della battaglia, egli rimaneva sempre un contemplativo, persino tra i suoi tanti impegni quotidiani.
Ciò che attirava di più la mia attenzione era la capacità del dottor Plinio, anche nel corso di altre attività, di elevare la mente a temi metafisici, e da lì al soprannaturale. Elevatio mentis in Deo è, appunto, la stessa definizione di preghiera.
Sia in conferenze su argomenti sociali, politici o anche economici, sia nelle numerose riunioni su temi riguardanti la società temporale, dei quali trattava abbondantemente, sia nel disbrigo dei lavori burocratici più spiccioli, egli ricollegava sempre tutto alla religione, alla Madonna, alla Santa Chiesa, a Dio.
Eccone un esempio. A metà degli anni ‘70, il dottor Plinio presiedeva una riunione in cui si trattavano cose molto concrete. Ad un tratto, egli cominciò a elevare il discorso, fino a raggiungere altissime considerazioni. Gli chiesero, dunque, come riuscisse a farlo. Egli rispose che la domanda avrebbe dovuto essere un’altra: com’è che, contemplando, riusciva a risolvere cose talmente pratiche.
Aggiunse, poi, che egli mai abbandonava le altissime vette della contemplazione. Era da queste altezze che egli analizzava le cose concrete, facendo come certi uccelli che, per afferrare la loro preda, volano molto in alto salvo poi, con un volo fulmineo, afferrarla senza scampo. Come un’aquila che acchiappa un coniglio dopo un volo in picchiata.
Chiaramente, la nostra difficoltà stava nel capire qualcosa che, infatti, era l’opposto di ciò che pensavamo che stesse accadendo nella sua mente. Quindi, si potrebbe dire che la sua mentalità era in una costante interrelazione tra il temporale, il metafisico e lo spirituale. Questo gli permetteva di passare da un campo all’altro, con un’agilità e una facilità del tutto naturale.
I pensieri del dottor Plinio volavano dalle cose più concrete alle considerazioni sul Cielo empireo, ai “possibili di Dio” (creature che Dio avrebbe potuto creare, nella sua perfezione infinita), ad approfondimenti sulle tre Persone della Santissima Trinità e via dicendo, senza mai perdere il senso della realtà in cui agiva.
(Fernando Antúnez, segretario personale del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, in «Plinio Corrêa de Oliveira, dez anos depois», São Paulo 2005)