Dossier Centenario di Fatima
“La più profetica delle apparizioni moderne”
di Julio Loredo
Qual è il senso teologico dell’apparizione della Madonna a Fatima? Perché il Vaticano la qualifica come “la più profetica delle apparizioni moderne”?
“Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne”. Queste parole, contenute nel documento «Il messaggio di Fatima», con cui nel 2000 il Vaticano diede l’assenso definitivo alle apparizioni della Madonna in Portogallo, e poi ripetute a Fatima da Papa Benedetto XVI il 13 maggio 2007, definiscono perfettamente la loro sostanza teologica: sono apparizioni profetiche.
Parlare di “profeta” o di “profezia” trae subito in mente la figura di uno che, ispirato da Dio, predice il futuro. In realtà, la predizione del futuro è solo un aspetto della missione profetica.
Il primo compito del profeta, spiega S. Paolo nella I Lettera ai Corinzi, è di “edificare, incoraggiare e confortare” il Popolo di Dio. In situazioni di grande afflizione spirituale, o di grave smarrimento nella Fede, quando rischia di insinuarsi la tentazione di pensare che Dio si sia dimenticato di noi, Egli manda profeti per ricordarci che è sempre in mezzo a noi, accompagnando e guidando amorevolmente ogni passo del nostro travagliato cammino. All’inizio del secolo XX, la situazione spirituale del mondo era talmente grave, che Dio inviò non un profeta, bensì Sua Santissima Madre per dirci: “Non abbiate paura! Sono la Regina del Rosario”.
Un secolo dopo, la situazione era precipitata così in basso che, proprio a Fatima, Papa Giovanni Paolo II ammonì: “L’umanità è giunta a un bivio: può fare del mondo un giardino oppure ridurlo a un cumulo di macerie”. Di fronte a tale immane prospettiva, non poche anime tremano, vacillano, ripiegano… Proprio per loro, per noi, è venuta la Madonna a esortare: “Non abbiate paura! Non scoraggiarvi! Non vi lascerò mai!”.
Quale peso dare a queste parole? Nella prima apparizione, il 13 maggio 1917, Lucia chiese alla Signora: “Di dove è Vostra Signoria?”. Indicando il cielo con la mano destra, Ella rispose: “Sono del Cielo”. Sono, dunque, parole venute dal Cielo, cioè da Dio stesso: parole illuminanti e rasserenanti, atte a darci forza e coraggio nelle tribolazioni odierne.
Il profeta, continua l’Apostolo S. Paolo, è anche colui che svela i misteri dei cuori. La mente del profeta è illuminata da Dio, la sua conoscenza è soprannaturale. Egli vede, per così dire, con gli occhi di Dio, e giudica con la mente di Dio. Perciò il profeta è capace di fare una “diagnosi” precisa dello stato spirituale delle singole anime e delle società.
A Fatima, la Madonna fece una diagnosi pesantemente negativa del mondo moderno: “Molte anime vanno all’inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro”. E anche della società moderna. All’epoca delle apparizioni, la Madonna indicò la situazione del mondo come estremamente pericolosa.
L’empietà e l’impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini era esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra 1914-1918. Questa conflagrazione sarebbe terminata, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi, secondo il richiamo di Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l’umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un’altra guerra ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una suprema ecatombe, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per il Romano Pontefice: “La Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Padre dovrà soffrire molto. Intere nazioni saranno annientate. I buoni saranno martirizzati”.
Come siamo arrivati a questa situazione? Risponde la Madonna: per causa dell’apostasia delle anime: “Se l’umanità non smetterà di offendere Dio, verrà un castigo quale non si è mai visto”. In altre parole, si tratta fondamentalmente di una crisi morale e spirituale, che poi si riverbera nel campo sociale, culturale, politico, economico e via dicendo.
Il carisma di profezia, insegna infine S. Paolo, è dato per il bene degli uomini. Il profeta non si limita a confortare e a diagnosticare, egli fa un richiamo alla conversione e indica una via di soluzione, promettendo l’aiuto divino a chi prenderà la buona strada.
A Fatima, la Madonna ha rivolto un forte richiamo alla conversione: preghiera, penitenza, Comunione riparatrice, recita quotidiana del Santo Rosario, devozione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria: “Se se ascolteranno le mie richieste la Russia si convertirà e si avrà pace”. A chi ascolterà le Sue parole, la Madre di Dio ha promesso di stargli vicino: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio”.
Forse mai nella storia l’umanità era caduta spiritualmente così in basso. Più l’uomo pecca, però, più Dio fa a gara per superare la malvagità umana con una sovrabbondanza di misericordia. Se in passato Egli aveva inviato santi e profeti per raddrizzare le vie dell’umanità, nella nostra epoca Egli si è degnato inviare la Sua Madre Santissima. Prima alla Rue di Bac (1830), poi a La Salette (1846), ancora a Lourdes (1858) e finalmente a Fatima, nel 1917. Fatima si presenta come il sigillo dell’intervento divino nei giorni nostri, appunto come “la più profetica delle apparizioni moderne”. Un messaggio certamente di tragedia e di castigo, ma soprattutto di coraggio e di speranza.
Chiudiamo queste righe citando le parole di uno dei più grandi devoti della Madonna di Fatima nel secolo scorso, il prof. Plinio Corrêa de Oliveira:
“È bene che, al termine di queste riflessioni, il nostro spirito indugi nella considerazione delle prospettive ultime del messaggio di Fatima. Oltre la tristezza e le punizioni sommamente probabili, verso le quali avanziamo, abbiamo davanti a noi le luci sacrali dell’alba del Regno di Maria: “Infine, il mio Cuore Immacolato Trionferà”. È una prospettiva grandiosa di universale vittoria del Cuore regale e materno della santissima Vergine. È una promessa pacificante, attraente e soprattutto maestosa ed entusiasmante”.
Nell’anno del centenario delle apparizioni, possano queste pagine penetrare l’anima del lettore, lenendo le sue angosce, confortandolo con la forza soprannaturale della grazia divina e, soprattutto, spronandolo all’impegno di conversione richiesto dalla Madonna a Fatima. La ricompensa sarà il Regno di Maria sulla terra, e la felicità eterna nel Cielo. u