Padre Robert Mäder crociato di Maria Santissima
di Marco Giglio
Una figura poco conosciuta della Contro-Rivoluzione in Svizzera, con impressionanti coincidenze con Plinio Corrêa de Oliveira
Padre Robert Mäder nasce il 7 dicembre 1875 in un piccolo paese del cantone Solothurn, in Svizzera, mentre a Roma regna papa Pio IX. Nel 1899 è ordinato sacerdote dal vescovo di Basilea mons. Haas e diventa vicario a Biberist. Dal 1901 al 1912 è parroco nel paese di Mümliswil.
Parroco a Basilea
Nel 1913, padre Mäder è chiamato a essere il primo parroco della appena costruita parrocchia Santo Spirito, a Basilea, città all’epoca sotto il controllo quasi egemonico dei protestanti. Appena arrivato, inizia la costruzione di una scuola con classi elementari e medie. Inoltre, fonda due case editrici: la Nazarethverlag e la Schildwache.
Si dimostra da subito un predicatore combattente e senza paura, di fedeltà assoluta alla Chiesa e a Maria Santissima. Le sue prediche sono chiare, brevi, incisive e senza mezzi termini, sempre in difesa della dottrina immutabile di Santa Romana Chiesa, proprio mentre le dottrine moderniste condannate qualche anno prima da papa S. Pio X stavano riemergendo. La gente comincia a chiamarlo “spada dello Spirito Santo” e “difensore della Chiesa”.
Egli tuona dal pulpito contro i matrimoni misti tra cattolici e protestanti, condanna il carnevale, festa pagana, sferza in particolar modo i modernisti e i liberali, nonché quelli che definisce “virus nella Chiesa”: i cattolici democratici e socialisti. Così definiva il Santo Rosario: “Il Rosario è il fucile da guerra dei cattolici e la purezza l’uniforme, con tanto di stemma della Madonna, a cui ogni cattolico di ogni stato è chiamato”.
Mäder sfida le Autorità protestanti
Padre Mäder apprende sconsolato che, dalla Riforma, non ci sono state Messe pubbliche né processioni a Basilea. Preso di santa indignazione, egli lancia una sorta di Reconquista, sfidando le autorità: “Normalmente, i cattolici devono rispettare le legittime Autorità e ubbidire. Vi sono, però, dei casi dove i cattolici devono disubbidire. Quei casi sono ben definiti dal Magistero della Chiesa: è dovere del cattolico disubbidire per la “salus animarum”, per difendere la Chiesa di Cristo dai suoi nemici, per difendere Dio e sua Madre Santissima”.
Nonostante il divieto della Municipalità di Basilea, nel Corpus Domini di 1913 egli celebra una Messa pubblica con tanto di Processione per il Centro storico. L’affluenza è imponente: è la prima processione del Corpus Domini in cinquecento anni!
Presidente dell’Azione Cattolica
Nel 1913, papa S. Pio X lo nomina presidente e assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica in Svizzera. Conoscendo la sua integrità dottrinale e la sua fedeltà assoluta a Roma, il Pontefice gli dà pieni poteri, alla stregua di un vescovo, mettendolo sotto la diretta autorità della Santa Sede. Padre Mäder ricambia questi gesti con uno zelo e una fedeltà senza paragone nella storia della Chiesa in Svizzera.
Negli anni successivi, egli attacca la separazione tra Chiesa e Stato, condanna le Chiese nazionali, tuona contro le nuove eresie: comunismo, fascismo, nazismo, paganesimo e democraticismo repubblicano. Qualifica di “traditori” i cattolici pervertiti alla setta protestante. Esecra i vetero-cattolici che si rifiutano di accettare il Concilio Vaticano I e, in particolar modo, il dogma dell’infallibilità pontificia. Chiede la scomunica per i massoni, i comunisti e i nazisti. Combatte anche i nemici infiltrati nell’Azione Cattolica e nella Chiesa.
Negli anni Trenta, Padre Mäder sostiene le forze cattoliche fedeli al Papa nel Terzo Reich e nell’Unione Sovietica, proponendo la creazione di un’Europa cattolica e mariana. Durante il secondo conflitto mondiale, egli spinge le Autorità elvetiche a rimanere neutrali e di armarsi contro ogni possibile invasione, che essa venga dalla Russia, dalla Germania o da altri Paesi, perfino alleati. Benedice l’esercito svizzero e lo sprona a costituire un sistema difensivo inespugnabile.
È degna di nota la sua ferma opposizione all’americanismo diffusosi nel dopo-guerra: “La liberazione dall’impero sovietico e da quello nazista può avere come base e come motivazione soltanto l’istaurazione di una civiltà cattolica apostolica e romana”.
Profetizzando il Regno di Maria, come Plinio Corrêa de Oliveira
Quando, in piena Guerra mondiale, i modernisti mettono a mo’ di minaccia una bara con teste di animali davanti alla sua parrocchia, egli così reagisce: “Arriverà il giorno in cui Santa Madre Chiesa trionferà sopra i traditori interni ed esterni, la Chiesa vincerà ogni nemico, la Fede cattolica sarà esaltata sopra le eresie protestanti, moderniste e pagane. Non è lontano il giorno in cui la Chiesa cattolica di Roma, l’unica fondata da Cristo, governerà non solo la Svizzera ma il mondo intero. La luce di Cristo e di Maria formeranno nuovi Carlo Magno e vi sarà finalmente una vera pace nel Regno di Cristo e di Maria”.
È degna di nota la coincidenza di vedute, di azione e di teologia della storia fra Padre Robert Mäder e il leader cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira. Non risulta che si siano conosciuti. Eppure, coincidono nel condannare le eresie del tempo, sia quelle a sinistra sia quelle apparentemente a “destra”, in nome di un cattolicesimo integro e senza macchia. Coincidono nella critica all’americanismo e alle tendenze morali e culturali del tempo. Coincidono nella lotta, entrambi in qualità di Presidente dell’Azione Cattolica, contro le infiltrazioni moderniste e cristiano-democratiche in seno alla Chiesa. Coincidono, soprattutto, nella grande profezia del Regno di Maria. In un’epoca in cui il messaggio di Fatima non era ancora molto noto, Padre Mäder e Plinio Corrêa de Oliveira già proclamavano il trionfo del Cuore immacolato di Maria.
Padre Mäder si spegne il 26 giugno 1946. Solo dopo la sua morte sono cominciati a venir fuori aspetti sconosciuti della sua santità personale: utilizzava il cilicio per mortificarsi, dormiva poco e mangiava meno, aveva frequenti episodi mistici dei quali non ha mai voluto parlare e via dicendo. La sua causa di beatificazione è stata introdotta subito dopo la morte, e in modo altrettanto veloce archiviata per pressione di rappresentanti di quelle tendenze nella Chiesa che egli aveva tanto combattuto.