Lo Zar e il Re
di Plinio Corrêa de Oliveira
Lo Zar Nicola II di Russia ( a sin.) assomigliava moltissimo al cugino di primo grado Re Giorgio V di Gran Bretagna (a dx.), al punto che si racconta che, per scherzo, si siano scambiati i ruoli più d’una volta.
Personalmente, trovo il portamento dello Zar molto interessante, molto diverso da quello del Re. Giorgio V è un inglese, ha qualcosa dell’uomo pratico, sembra un re del commercio. Non è un uomo religioso. La religione anglicana è una religione protestante che, a differenza della Chiesa russa, non possiede i sacramenti. Di conseguenza, gli anglicani non hanno quel calore, quella profondità spirituale dei russi.
Lo Zar Nicola II assomiglia fisicamente a Giorgio V, ma c’è un tono di tristezza e di profondità nel suo sguardo. Egli possiede un universo interiore da cui tira fuori la sua sacralità. Quando lo Zar vuole sentire la sua sacralità, non ha bisogno di guardare fuori da sé, gli basta scavare nella propria anima, nei suoi universi interiori, dove serba migliaia di icone e di tradizioni religiose russe. Sempre però con un tono di tristezza.
Egli vive in un mondo superiore, quasi esiliato dalla società terrena. Esplora la sua anima e sente tutto il peso del rappresentare una missione sacrale che altri popoli non capiscono, ma che egli capisce e che vorrebbe far capire a tutti.
In questo senso, il suo portamento è veramente esemplare!