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Più di cento Paesi chiedono un’inchiesta sulla Cina a proposito del coronavirus

Sabato 16 maggio si è realizzata la 73esima assemblea generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prima nella storia fatta online dovuto alla pandemia da COVID-19.


Nel corso dell’assemblea è stata presentata una bozza di risoluzione, appoggiata da 122 Paesi, per chiedere l’apertura di un’inchiesta sulle responsabilità della Cina nell’attuale pandemia. La risposta del Segretario generale, il socialista portoghese António Guterres, è stata vaga: “Un’inchiesta indipendente sulla pandemia di coronavirus sarà fatta al primo momento opportuno”.


Molto netta, invece, la reazione della Cina. “La Cina ha agito con trasparenza e rapidità, fornendo tutte le informazioni in tempo utile e aiutando con tutti i mezzi i Paesi che ne avevano bisogno”, ha risposto il presidente Xi Jinping. La Cina ritiene “prematuro” l’avvio di un’inchiesta su origini e diffusione della pandemia da Covid-19. In altre parole, rimanda alle calende greche…


Eppure, le responsabilità della Cina nella diffusione della pandemia sono sempre più evidenti. E si moltiplicano i Paesi che chiedono non solo un’inchiesta, ma anche i danni al governo di Pechino. Anche la Russia, tradizionale alleato di Pechino, si è aggregata.


Senza parlare degli Stati Uniti, dove Donald Trump alza sempre più la voce, anche Germania, Francia e Regno Unito fanno pressing su Xi Jinping perché dia risposte trasparenti su quanto è successo nel laboratorio di virologia di Wuhan, la città epicentro della pandemia. La Cancelliere Angela Merkel ha ripetutamente chiesto alla Cina di “essere trasparente, condividendo informazione sul COVID-19”. Il ministro tedesco dello Sviluppo, Gerd Müller, ha questionato la sincerità di Pechino circa l’origine della pandemia.


Da parte sua, il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab affermò: “I rapporti con Pechino non saranno più gli stessi, una volta superata l’emergenza. Dovremo porci domande pesanti di come sia sorto il virus, come si sia diffuso, e perché non si è fatto qualcosa prima”.


Il Congresso americano sta discutendo un disegno di legge che permetterebbe ai cittadini statunitensi di processare il Governo cinese per i danni arrecati dalla pandemia. E anche in Italia sono state presentate alcune richieste di risarcimento.