Condividi questo articolo

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to Twitter

Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria

Venerdì 25 marzo, festa dell’Annunciazione, Papa Francesco ha consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria, nel corso della solenne celebrazione penitenziale a San Pietro in Vaticano. Al di là delle polemiche che tale atto ha suscitato, è opinione generale che esso abbia adempiuto le condizioni richieste dalla Madonna: un atto solenne fatto dal Papa, in unione con tutti i vescovi del mondo, menzionando esplicitamente la Russia.

I commentatori hanno poi messo in risalto alcuni dettagli. Si è trattato di un “affidamento e consacrazione”, superando quindi un dubbio sorto per alcune delle precedenti formule che parlavano solo di “affidamento”. La consacrazione è stata fatta specificamente al “Cuore Immacolato” di Maria. La sollecitazione ai vescovi del mondo è arrivata in modo ufficiale, attraverso le nunziature. Si è menzionata specificamente la Russia, e non genericamente “i popoli della Russia”. E, finalmente, Papa Francesco ha aggiunto la qualifica di “solenne”.

Il testo della consacrazione include anche passaggi ed espressioni che hanno dato origine a qualche esitazione, come per esempio la menzione all’Ucraina e al mondo intero, oltre che alla Russia. Ma, come ha rilevato mons. Athanasius Schneider in un’intervista a OnePeterFive, si tratta di “abbondanze”, che non toccano l’essenza dell’atto: “A confronto con le formule dei due precedenti atti di consacrazione, fatti da papa Pio XII (nel 1952) e da papa Giovanni Paolo II (nel 1984), le parole e la forma della consacrazione di papa Francesco del 25 marzo esprimono più chiaramente le richieste della Madonna” (1).

1. Intervista con Diane Montagna, OnePeterFive, 25 marzo 2022.