Tribalismo indigeno: ideale comunista-missionario per il Brasile nel XXI secolo
di Plinio Corrêa de Oliveira
INTRODUZIONE
Qual è l'agenda? Uno sguardo a un futuro tribale
Nelle guerre culturali che stanno segnando l’attualità, ci si chiede spesso quale sia l'obiettivo a lungo termine di chi vuole stravolgere l’Occidente. L'attacco della sinistra alla civiltà cristiana è così intenso che non può non esserci un obiettivo. Eppure, non è chiaro quale tipo di civiltà sia in grado di sostituire la civiltà cristiana.
Gli ideologi della sinistra hanno a lungo puntato su un’idealizzata società apolide, ove viga una totale libertà e una totale uguaglianza. Questo ideale anarchico, che non prevede affatto un governo, induce a chiedersi se l’obiettivo sia semplicemente cambiare di civiltà. Osservando gli scritti di molti autori postmoderni, l’obiettivo sembra essere la civiltà medesima.
E in effetti è così, l’obiettivo è la civiltà. I modelli gerarchici vengono abbattuti. La morale, l’impegno e la moderazione perdono terreno. Negli affari, nell'educazione, nella cultura e in tanti altri campi, il paradigma tribale appare con una frequenza sempre maggiore. Le aziende incoraggiano i lavoratori a lavorare insieme come una tribù. I giovani si riuniscono e socializzano come una tribù. Persino qualche culto religioso ha assunto connotazioni tribali. La rottura delle vecchie strutture e dei vecchi costumi apre la strada a questa trasformazione.
"La Nuova Rivoluzione Tribale è una via di fuga dalla prigione della nostra cultura", scrive Daniel Quinn nel suo libro del 1999, Oltre la Civiltà, La prossima avventura dell’umanità. Ed egli continua: "La vita tribale non fu qualcosa che gli umani scoprirono dopo essersi seduti. Era il dono della selezione naturale, un successo dimostrato, se non la perfezione, qualcosa difficile da migliorare. La gerarchizzazione, d'altra parte, ha dimostrato di essere non solo imperfetta ma in definitiva catastrofica per la terra e per noi".
Qual’è questo ideale tribale che va oltre la civiltà? Quali sono le sue caratteristiche? Qual è la filosofia che vi sta dietro? Chi lo sostiene? Qual è esattamente l'obiettivo a lungo termine?
Queste sono le domande a cui risponde questo affascinante studio. Tribalismo indigeno, ideale comunista-missionario per il Brasile nel XXI secolo di Plinio Corrêa de Oliveira è uno studio di questi ideali della trans-civiltà.
Ambientato negli anni settanta, il prof. Corrêa de Oliveira entrò in polemica con un'intera scuola di ideologi missionari che ritenevano il primitivo tribalismo indigeno del Brasile un modello da seguire per tutta la società. Questa stessa scuola attaccava con veemenza la civiltà cristiana come una fonte di mali sociali. "Dobbiamo solo imparare dagli indios", affermavano questi missionari mentre esaltavano la nudità, la comunione dei beni e il misticismo delle tribù primitive.
Oggi le idee di questi missionari d'avanguardia vanno per la maggiore, dimostrando così la straordinaria lungimiranza dello studio del Prof. Corrêa de Oliveira e la sua crescente attualità. La sua magistrale difesa della civiltà cristiana è un perfetto antidoto a coloro che vorrebbero imporre valori tribali comunitari su ciò che resta della civiltà cristiana.
* Introduzione al libro Plinio Corrêa de Oliveira, «Tribalismo indigeno, ideale comunista-missionario per il Brasile del secolo XXI», Artpress, San Paolo, 1977. Disponbile online nella versione originale portoghese: https://www.pliniocorreadeoliveira.info/Tribalismo_indigena_197712_livro.htm#.XK8-PugzaUk e nella versione inglese: https://www.pliniocorreadeoliveira.info/UK/0000_contents.htm#.XK8-XOgzaUl