Il "Gruppo del Legionário"
Il Legionário, organo ufficiale della Congregazione mariana della parrocchia di Santa Cecilia, era un foglio mensile di quattro pagine. Oltre alle solite notizie ecclesiali, il giornale affrontava anche temi di ampio respiro come la difesa dei principi tradizionali e familiari, la tutela dei diritti della Chiesa di fronte al laicismo, la lotta contro l’infiltrazione comunista e via dicendo.
Già collaboratore del periodico cattolico A Ordem, di Rio di Janeiro, nel 1929 Plinio Corrêa de Oliveira passa a scrivere sul Legionário. Il suo primo articolo appare il 22 settembre ed è dedicato all’Università Cattolica. Il secondo, pubblicato a novembre con il titolo “O Vaticano e o Kremlin”, già lascia intravedere quello che sarà uno dei temi di fondo del suo pensiero: l’impossibilità di qualsiasi accordo tra la Chiesa cattolica e il comunismo.
Direttore del Legionário
Nell’agosto 1933 il dottor Plinio è chiamato ad assumere la direzione del periodico, frattanto diventato organo ufficioso dell’arcidiocesi di San Paolo. Sotto il suo impulso il modesto mensile di due fogli si trasforma in quindicinale e poi in settimanale di otto pagine, e da semplice foglietto parrocchiale diviene il più influente organo cattolico del Brasile, con ripercussioni anche internazionali. La sua tiratura supera le 17.000 copie. “Dobbiamo disintossicare i lettori dai frutti della stampa neutra — spiega il dottor Plinio — dando loro un’informazione civica realmente cattolica”.
La pubblicazione non è destinata al grande pubblico, ma agli ambienti del movimento cattolico per orientare il loro pensiero e la loro azione. È all’interno di questi ambienti che, dal nord al sud del Paese, si estende la vigorosa influenza del settimanale.
Quali sono i suoi ideali? Plinio Corrêa de Oliveira li riassume in un manifesto programmatico del quale riproduciamo qualche brano nella pagina seguente.
Il dottor Plinio riunisce attorno a sé un’équipe di collaboratori, informalmente conosciuti come “Gruppo del Legionário”. In poco tempo, questo gruppo diventa la forza trainante d’una vasta corrente all’interno del movimento cattolico in Brasile, come rappresentante delle sue forze più giovani e dinamiche.
“Quello di Plinio — commenta lo storico progressista José Ariovaldo, ofm — era un gruppo rappresentativo di tutta una linea di grande forza e influenza in Brasile, che riusciva perfino a far arrivare la sua voce alla Santa Sede. (...) Si trattava di un gruppo molto agguerrito e influente. (...) I suoi membri erano talmente influenti, suonavano la tromba talmente forte, che il Vaticano interveniva dalla loro parte”.
Le “riunioni dei ritagli”
I membri di questo gruppo si riuniscono regolarmente per esaminare, alla luce della dottrina della Chiesa, ritagli di giornali e notizie provenienti da tutto il mondo. È l’inizio di quelle che verranno chiamate familiarmente le “riunioni dei ritagli”, una consuetudine che Plinio Corrêa de Oliveira conserverà — ormai a livello di conferenza pubblica — fino ai suoi ultimi giorni. In queste riunioni, egli commenta le vicende della settimana appena trascorsa, avanzando poi qualche congettura sui possibili sviluppi futuri degli avvenimenti presi in esame, sia a livello nazionale che internazionale.
L’estrema chiarezza dei suoi commenti, la notevole acutezza con cui egli riesce a sviscerare i fatti e, in particolare, la sua sorprendente capacità di prevedere certi sviluppi futuri, anche con mesi di anticipo, gli valgono un appellativo che lo andrà poi sempre più accompagnando per tutto il resto della sua vita: profetico. Torneremo su questo argomento.
***************
"Il Legionario nacque per lottare!"
"Innanzitutto, abbiamo sempre amato il Romano Pontefice. Non c’è stata una parola del Papa che non sia stata da noi pubblicata, spiegata, difesa. Non c’è stato un interesse della Santa Sede che non abbiamo rivendicato col massimo ardore di cui una creatura umana sia capace. Nelle nostre parole, grazie a Dio, non c’è stato nessun concetto, nessuna sfumatura , che discordasse dal Magistero di Pietro anche solo in una virgola, in una riga. Siamo stati su tutte le linee gli uomini della Gerarchia, le cui prerogative abbiamo difeso con strenuo ardore, contro quelle dottrine che pretendono di sottrarre all’Episcopato e al Clero la direzione del laicato cattolico.
"Non c’è stato equivoco, confusione o tempesta che sia al riguardo riuscita a lasciare la più lieve macchia sul nostro stendardo. Abbiamo difeso a tutto campo lo spirito di selezione, di formazione interiore, di mortificazione e di rottura con le vergogne del secolo. Abbiamo lottato per la dottrina della Chiesa contro i torvi eccessi del nazionalismo statolatrico che ha dominato l’Europa, contro il nazismo e il fascismo in tutte le loro varianti, contro il liberalismo, il socialismo, il comunismo e la famigerata ‘politique de la main tendue’. Non si è levato nessuno contro la Chiesa, in nessuna parte del mondo, che non sia stato contestato dal Legionario.
"Contemporaneamente, non abbiamo mai perso di vista il dovere di alimentare in ogni modo la devozione alla Madonna e al Santissimo Sacramento. Non c’è stata una sola iniziativa genuinamente cattolica che non abbia avuto tutto il nostro entusiastico appoggio. Alla nostra porta non ha bussato nessuno, che mirasse solo alla maggior gloria di Dio, senza trovare un’ospitalità in colonne amiche e accoglienti.
"Usciamo da questo combattimento estenuati e feriti. In compenso, non osiamo chiedere altro, come premio, che il perdono di tutto quanto inevitabilmente c’è stato di fallibile e di umano in quest’opera che dovrebbe essere tutta per Dio, diretta a Dio solo".
(Plinio Corrêa de Oliveira,“17 anos”, in O Legionário, n. 616, 28 maggio 1944)