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Accademia estiva 2010

 

Da qui partì l’assalto alla Bastiglia

 

Abusando della sua immunità, come cugino del Re, il Duca d’Orléans, sopranominato Philippe Egalité per le sue simpatie liberali, aveva trasformato il suo immenso palazzo in una Babele. Nei cortili, affianco a case chiuse e casinò, sorsero anche una serie di caffè e di ristoranti che presto diventarono luoghi di incontro delle varie fazioni rivoluzionarie. Le parole d’ordine decise nei club erano recapitate a questi caffè, dove venivano discusse e poi trasmesse agli agitatori che si incaricavano di sobillare i sans culotte radunati nel cortile e tenuti in continua fibrillazione da un esercito di saltimbanchi e di demagoghi.

È proprio da uno di questi luoghi, il Caffè de Foy, che partì l’assalto alla Bastiglia che diede il via alla Rivoluzione francese. Era la sera del 13 luglio 1789. Verso l’ora di cena arriva la notizia che “tutto era pronto”. Senza esitazione, Camille Desmoulins esce sotto la galleria, salta su un tavolo e, impugnando in una mano una spada e nell’altra una pistola, grida: “Citoyens aux armes! Vengo da Versailles dove ho saputo che questa sera tutti i battaglioni svizzeri e tedeschi usciranno dal Campo di Marte per massacrare i patrioti. Dobbiamo prendere le armi!”.

Centinaia di voci rispondono “Aux armes citoyens!”. Qualcuno prende una foglia di castagno e la infila sul suo cappello dicendo: “Questa sarà la nostra coccarda. Il verde è il colore della speranza!” In pochi minuti gli alberi erano spogli... La folla prima prende d’assalto Les Invalides, dove trova fucili ma non munizioni. Poi, senza che in nessun momento fosse ostacolata dalla polizia di Luigi XVI, saccheggia l’Arsenale e si dirige verso la Bastiglia. Era ormai la mattina del 14 luglio.