America Latina:
TFP denunciail neo-totalitarismo di sinistra
Non c’è peggiore totalitario che il democratico di sinistra quando è al potere. Ne abbiamo una prova nella feroce campagna — largamente passata sotto silenzio sulla stampa italiana — che i governi di sinistra latino-americani hanno scatenato contro il Paraguay.
Seguendo procedure costituzionali, lo scorso 22 giugno il Parlamento del Paraguay ha votato, quasi all’unanimità, l’impeachment del presidente Fernando Lugo. Immediata la reazione dei leader della sinistra nel continente. Mentre la presidente argentina Kirchner parlava di “colpo di Stato”, il presidente ecuadoriano Correa denunciava una “minaccia per la democrazia in America Latina”.
Perché una reazione così scomposta? La risposta è molto semplice: Fernando Lugo è un vescovo sospeso a divinis, partigiano del socialismo e della Teologia della liberazione. E, quindi, va difeso dai “compagni” con ogni mezzo, anche al prezzo di calpestare la sovranità del Paraguay.
La Sociedad Paraguaya de defensa de la Tradición Familia y Propriedad ha pubblicato in merito un manifesto, del quale offriamo ampi stralci.
L’Unasur apre le porte dell’AmericaLatina al neo-totalitarismo di sinistra
Sceso il polverone sollevato dalle sanzioni arbitrarie imposte al Paraguay dall’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), è il caso di fare un’analisi della situazione, allertando sul pericoloso precedente che si apre.
Per un “crimine” non commesso, l’Unasur ha inflitto una pena che non esiste. Non vi è stato crimine perché tutto è stato rigorosamente legale. Non esiste la pena perché il Trattato che la prescrive stabilisce nel suo art. 11 che “va applicato soltanto agli Stati che lo abbiano ratificato”, e il Paraguay non l’ha mai ratificato. Dunque, quanto accaduto è stato un atto di prepotenza contro un Paese sovrano.
Perché tanto rancore e tanta violenza? Per il semplice fatto che non è piaciuto a taluni governi che, nel libero e pacifico esercizio dei propri diritti costituzionali, il Potere Legislativo paraguaiano abbia destituito il Presidente della Repubblica, come un atto di legittima difesa della Nazione aggredita da una sovversione interna patrocinata dallo stesso capo di Stato.
Da vescovo di San Pedro, l’ex-presidente Lugo aveva trasformato la sua diocesi in una delle zone più colpite dalla sovversione catto-comunista. Niente di più logico, visto che egli si è sempre proclamato partigiano del socialismo e della Teologia della liberazione.
A questo proposito, S.E.Mons. Rogelio Livieres, vescovo di Ciudad del Este, ha denunciato il modo in cui l’ex-mandatario politicizzava le parrocchie. “Egli ha trascinato al socialismo una buona parte del clero e un gran numero di suore — ha denunciato il presule — Con l’aiuto di sacerdoti alleati egli ha tolto i ragazzi dalle parrocchie per mandarli in Venezuela”, ovviamente per essere indottrinati nel socialismo di Hugo Chávez. Non a caso, la diocesi di San Pedro è diventata il fulcro della lotta di classe e della guerriglia dell’EPP [Ejército del Pueblo Paraguayo].
Dinanzi al quadro che si è configurato, stupisce la premura di taluni governi ed organismi internazionali nel proteggere l’avanzata della neo-sovversione sinistrorsa. (...) Li fa uscire di senno che un piccolo paese come il nostro resista al ricatto, non segua la parola d’ordine e neanche si intimorisca per le sanzioni imposte.
Scacciano il moscerino, che sarebbe il presunto golpe in Paraguay, e ingoiano un cammello, cioè l’iniqua e cinquantenaria tirannia cubana. Si è arrivati al culmine veramente allucinante quando un Cancelliere, quello del Venezuela, ha aizzato le Forze Armate paraguaiane contro il Congresso Nazionale e incitato gli alti comandi a prendere partito a favore del presidente deposto, cioè a eseguire un colpo di Stato.
Il fatto che l’Unasur si sia mossa in modo unanime è inquietante. Oggi questo rancore è esploso nei confronti del Paraguay. Ma può prendere di mira qualsiasi altro bersaglio. Per i Paesi latino-americani che non vogliono piegarsi al socialismo, queste sanzioni suonano come un avvertimento: vi ridurremo al vassallaggio come lo stiamo facendo oggi col Paraguay.
In cosa consiste la neo-sovversione patrocinata dall’Unasur?
È una metamorfosi del comunismo, è il comunismo stesso imposto con mezzi più sottili ed effettivi. Come insegnava il nostro ispiratore, Plinio Corrêa de Oliveira, questa neo-rivoluzione “si mette in condizione di vincere, ma attraverso l’annientamento dell’avversario piuttosto che attraverso la moltiplicazione degli amici”. Le conviene più addormentare, sconcertare o semplicemente eliminare le opposizioni anziché spronare i suoi seguaci dichiarati.
Nel secolo XXI, con la metamorfosi della Rivoluzione, il rischio non risiede tanto nei colpi di Stato quanto nei colpi a partire dallo Stato. Non è più l’autoritarismo classico che minaccia le nostre nazioni, bensì quello elettoral-populista, che controlla il paese per mezzo della restrizione alla libertà, della politicizzazione delle Forze Armate, della seduzione populista della gente, dello sfrontato intervento straniero.
La TFP paraguaiana lancia un appello ai leader del continente affinché non si lascino intimidire dalla prepotenza con cui pretendono soggiogarci. Al contrario, li sollecita a smascherare questa neo-sovversione, difendendo ciò che ancora resta dell’ordine cattolico tradizionale.
Che la Santissima Vergine di Caacupé, patrona del Paraguay, benedica le nostre nazioni, ci liberi dai pericoli e dalle insidie che ci circondano. Insegnaci, o Madre nostra, a camminare nelle vostre vie verso la restaurazione della Civiltà cristiana ed il trionfo del vostro Cuore Immacolato, come avete promesso a Fatima!