Condividi questo articolo

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to Twitter

Un Re santo a Monreale

 

 

di Francesco La Mantia

 

Pochi lo sanno, ma il Duomo di Monreale – uno dei tesori più pregiati della Sicilia – custodisce preziose reliquie di S. Luigi IX di Francia, oggetto di un culto che, dall’epoca normanna fino ai nostri giorni, perpetua in terre sicule la memoria del grande Re crociato

 

Il 25 agosto di ogni anno, nella basilica normanna di Monreale, sopra Palermo, si svolgono le celebrazioni in suffragio di S. Luigi IX Re di Francia, nella ricorrenza della sua morte.

In questi giorni di commemorazione, la venerazione di questo Re Santo si rinnova sollecitandoci a guardarlo con occhi pieni di ammirazione e con spirito di emulazione, anche perché le virtù cristiane praticate da S. Luigi sono sempre attuali, in particolare, la pietà e il timor di Dio, fondamento della vita spirituale di ogni credente.

Attraverso queste righe si racconterà brevemente il triste epilogo della vita leggendaria di S. Luigi, un uomo, un re, un figlio amorevole e fedele della Santa Chiesa.

Nel duomo di Monreale, infatti, vengono ospitate parte delle spoglie mortali del “Re Santo” che morì di dissenteria (25 agosto 1270) subito dopo lo sbarco a Tunisi (17 luglio 1270) essendo a capo dell’ottava e ultima Crociata.

Re Luigi morì in terra di infedeli e non si potevano lasciare le sue spoglie in quei luoghi ostili, al di fuori della cristianità e lontano dal regno di Francia. Bisognava rimpatriare il suo cadavere. Il giorno dopo la sua morte, si dovette procedere ai macabri preparativi destinati a rendere trasportabile il corpo. Si fece bollire il cadavere del Re in una miscela d’acqua e di vino, in modo che le carni si staccassero dalle ossa, parte preziosa del corpo da conservare.

Alla difficoltà logistica del trasporto dei resti mortali, subentrò immediatamente, un ostacolo politico-diplomatico tra il figlio di Re Luigi, Filippo III e lo zio Carlo d’Angiò re di Sicilia. Quest’ultimo, intravedendo il prestigio per il proprio reame di poter vantare la presenza di un tale ospite, voleva che il corpo vi restasse tutto intero. Infatti, Re Luigi oltre ad essere stimato dai sovrani di tutta Europa, era già considerato santo. La diatriba fu risolta in tal modo: le interiora e le carni furono deposte in un sepolcro nella cattedrale di Monreale, mentre le ossa e il cuore furono sistemati in un reliquiario portato in Francia per essere affidato all’abbazia di Saint-Denis, necropoli regia.

Il nuovo re Filippo III, condusse lui stesso il convoglio con le spoglie del padre che sbarcarono a Trapani il 15 novembre 1270 e giunsero, dopo aver attraversato l’Italia e parte della Francia, per la celebrazione del rito funebre, il 22 maggio 1271 a Saint-Denis, nove mesi dopo; nel frattempo le reliquie del Re devoto, lasciavano lungo il cammino il segno visibile di innumerevoli miracoli.

Il duomo di Monreale ospita le spoglie di S. Luigi nella tomba-altare fatta costruire dal cardinale Torres, nel transetto sinistro. È adornato da un quadro che mostra il Santo in vesti reali. Il sacello si trova in linea con quello di Margherita di Navarra, madre di Guglielmo II, fondatore della basilica monrealese.