Il mondo delle TFP
Brasile: TFP, tema di dibattito universitario
Si è tenuto nell’Università Statale di San Paolo una tavola rotonda sul ruolo della TFP (Tradizione Famiglia Proprietà) come polo di pensiero in Brasile. Vi hanno partecipato tre docenti della Pontificia Università Cattolica di San Paolo, tra cui il prof. Luis Felipe Loureiro Foresti, che proprio alla TFP ha dedicato la sua tesi di laurea.
“La TFP costituisce in Brasile un marchio, una sorta di griffe sinonimo di spirito conservatore – ha esordito Loureiro Foresti – Ciò non va confuso con le false destre di stampo fascista o nazista. Plinio Corrêa de Oliveira ha, anzi, condannato queste correnti in tempi non sospetti”. Dopo aver spiegato, da una prospettiva di sinistra e quindi critica, il pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira, Loureiro Foresti ha concluso: “In questi ultimi anni abbiamo assistito a una ripresa sconvolgente del suo pensiero, portato avanti soprattutto dall’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira”.
San Paolo: vittoria contro il “gender”
Con un’ampia maggioranza, il Consiglio comunale di San Paolo, Brasile, ha approvato in terza lettura il Piano di educazione, senza nessuna menzione alla teoria del “gender”. Uno a uno, tutti gli emendamenti della sinistra, che cercavano di introdurre il gender nel testo della legge, sono stati respinti.
Questa importante vittoria è frutto di una vasta campagna popolare che ha visto impegnato in prima linea l’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira. L’Istituto ha fatto pervenire ai consiglieri circa 50mila lettere di cittadini paulisti con la richiesta di non introdurre il gender nell’educazione dei bambini.
Dopo la vittoria in sede comunale, inizia ora la battaglia regionale. È al vaglio dell’Assemblea legislativa dello Stato di San Paolo, il Piano regionale di educazione, che contiene diversi articoli ispirati all’ideologia gender. Insieme ad altre realtà pro famiglia, l’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira ha già avviato un’iniziativa di largo respiro, che comprende anche la raccolta di firme nelle piazze.
USA: 14.108 raduni contro l’aborto
Dieci ottobre, festa della Madonna del Rosario. Organizzati dalla TFP americana, si sono tenuti ben 14mila e 108 Rosary Rallies, ovvero Raduni del Rosario, in altrettante località statunitensi. Quasi mezzo milione di persone ha preso parte alle manifestazioni di piazza per recitare il Santo Rosario in riparazione per il crimine abominevole dell’aborto, supplicando la Madonna Immacolata, celeste patrona degli Stati Uniti, che faccia cessare quanto prima questa piaga.
Il raduno più importante, al quale hanno partecipato i vertici della TFP americana, si è tenuto a New York, sulla 5th Avenue, di fronte al Rockefeller Center, e vicino alla sede centrale di Planned Parenthood, la più potente lobby abortista del mondo. Si è scoperto di recente che, oltre a promuovere la pratica dell’aborto, Planned Parenthood opera un lucrativo commercio di organi umani. Un fegato di bambino abortito, per esempio, è venduto a cinquecento dollari. Il commercio di organi umani costituisce un reato federale.
“Nella misura in cui le persone si allontanano da Dio diventa più difficile risolvere i problemi morali del nostro Paese”, ha dichiarato James Slobodnik, coordinatore nazionale della 2015 Public Square Rosary Crusade, iniziativa della TFP americana.
“Siamo sulla strada sbagliata. Stiamo soffrendo le conseguenze di questa crisi morale, per esempio, con l’aborto, il matrimonio omosessuale, l’ideologia del genere e altre nefandezze – ha continuato Slobodnik – Sono convinto che dobbiamo chiedere a Dio, attraverso Sua Madre Santissima, un aiuto soprannaturale. Gli americani debbono cambiare vita, e per questo dobbiamo pregare e fare penitenza, come chiese la Madonna a Fatima. Solo così otterremo il coraggio per uscire da questa crisi”.
I Rosary Rallies intendono anche rivendicare il diritto dei cattolici di praticare la propria fede in pubblico. Una certa sinistra, in effetti, vorrebbe interpretare il laicismo dello Stato americano come una proibizione a qualsiasi manifestazione pubblica di Fede religiosa. Cosa che i cattolici non possono assolutamente accettare. Ecco perché questi raduni non si tengono in chiese o a porte chiuse, bensì sulla pubblica piazza, in spirito di aperta sfida al laicismo imperante.