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Il mediocre e l'idealista

di Plinio Corrêa de Oliveira

 

Il mediocre è interamente assorbito dalle delizie della pigrizia, e dall’esclusivo piacere di ciò che è alla sua portata. Egli non guarda né avanti né in alto. Non analizza, non prevede. La sua vita mentale si esaurisce nella sensazione dell’immediato: le piccole soddisfazioni della giornata, il divano comodo, le ciabatte, il televisore. Ecco il suo piccolo paradiso!


Per il mediocre niente esiste che sia sopra se stesso. Egli è il centro e la misura di tutte le cose. Per lui “dedizione” e “ideale” suonano arcaiche, puzzano di muffa. Egli non vuole arrivare agli estremi delle sue capacità. Vuole restare dov’è. Egli si accontenta con il “più o meno”, che è la via più breve per l’inferno.


Lasciamo stare il mediocre e le sue mediocrità sbiadite, e parliamo dell’eroismo vivace.


Noi dobbiamo essere audaci fino all’incredibile, quando è l’ora dell’audacia; prudenti fino all’inimmaginabile, quando è l’ora della prudenza; benigni fino all’inverosimile, quando è l’ora del perdono; severi fino allo sconvolgente quando è l’ora del castigo. Soprattutto, dobbiamo essere talmente fiduciosi nella Madonna, da confondere i nostri avversari.


Quando Dio vede un’anima così, Egli se ne compiace in modo speciale.


(Conferenza di Plinio Corrêa de Oliveira, 20 giugno 1981)