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Il mondo delle TFP

 

Austria: centomila Rosari

In occasione del centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima, la campagna Österreich braucht Mariens Hilfe (l’Austria ha bisogno dell’aiuto della Madonna), della TFP austriaca, ha già distribuito centomila Rosari in tutto il Paese.

L’iniziativa si prefigge favorire la recita del Santo Rosario, soprattutto nelle famiglie. Dalla capitale fino ai paesini sperduti sulle Alpi, le richieste di Rosari sono piovute, mostrando che gli austriaci non si sono dimenticati delle grazie elargite al loro Paese dalla Madonna di Fatima. Fu, infatti, grazie alla Madonna di Fatima, attraverso la Rosenkranzsühnenkreuzzug (Crociata riparatrice del Santo Rosario) che il Paese si liberò dai sovietici nel 1955. Un prodigio riconosciuto anche dalle autorità politiche.

 

Irlanda: contro le bestemmie

Non contenti con l’introduzione dell’aborto e dell’ideologia del gender, i promotori della rivoluzione culturale stanno mettendo la scura alle radici del cattolicesimo in Irlanda.

Come un’epidemia, si sono moltiplicati gli spettacoli blasfemi, che fanno beffa di Nostro Signore, la Madonna, la Chiesa e i Santi. Immediata la reazione dell’Irish Society for Christian Civilisation, la TFP irlandese, che ha promosso una serie di manifestazioni pubbliche di protesta, davanti ai cinema e teatri che propongono tali spettacoli. È frequente che persone del pubblico si associno alla manifestazione.

 

Olanda: No alla islamizzazione della Polizia

Per accogliere il crescente numero di musulmani, uomini e donne, che cercano lavoro con le Forze dell’Ordine nei Paesi Bassi, la Polizia ha varato una serie di norme “Muslim-friendly”, che vanno dalle divise islamiche al cibo speciale ad appositi luoghi di culto nelle caserme.

In una lettera pubblica al Capo della Polizia Nazionale, Erik Akerboon, la TFP olandese ha manifestato perplessità di fronte all’islamizzazione delle Forze dell’Ordine, specie mentre si perseguita ogni esternazione di fede cristiana, come l’uso del crocifisso al collo. La lettera adesso sta raccogliendo l’appoggio del pubblico, avendo già raggiunto più di centomila firme.

 

Paraguay: No al gender

“Rispettiamo la diversità, ma questo non significa che dobbiamo sostenere l’ideologia gender”. Con queste parole, il ministro dell’Istruzione del Paraguay, Enrique Riera, ha presentato un decreto ministeriale che vieta la diffusione di materiali didattici che contengano l’ideologia gender.

L’ideologia gender, secondo il ministro, era stata introdotta nel Paese ai tempi del precedente governo del vescovo apostata Fernando Lugo, seguace della Teologia della liberazione. Questo in palese violazione dell’articolo 52 della Costituzione che recita: “L’unione nel matrimonio di un uomo e una donna è una componente fondamentale nella formazione di una famiglia”. Adesso le cose sono cambiate.

Una fortissima reazione popolare – alla quale ha partecipato attivamente la Sociedad Paraguaya de defensa de la Tradición Familia y Propriedad, ha indotto al governo a prendere misure per al difesa della famiglia paraguayana. Ciò si inserisce nella straordinaria reazione conservatrice che si fa sentire un po’ ovunque nell’America Latina, nella quale le TFP del continente sono fortemente impegnate.