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Il mondo delle TFP

 

Università estiva 2018

Dal 12 al 17 agosto si è realizzata la tradizionale Università Estiva delle TFP. Quest’anno l’evento ha avuto luogo nella storica Certosa di Gaming, nell’Austria centrale, non lontano dal Santuario mariano nazionale di Mariazell. A cinquant’anni dalla rivoluzione della Sorbonne, il tema non poteva essere altro che questo: “Maggio ‘68. Come reagire a una Rivoluzione che ha cambiato il mondo”.

Il convegno è stato inaugurato da S.E. Mons. Athanasius Schneider, che ha tenuto la relazione “Come mantenere la Fede in mezzo alla crisi attuale”. Poi, diversi relatori hanno analizzato la Rivoluzione del Sessantotto sotto vari profili. Tutti hanno sottolineato come si tratti di una rivoluzione totale, che punta a cambiare non soltanto alcune istituzioni, ma lo stesso uomo nel suo modo di essere. Ha ricevuto un’attenzione speciale il campo definito da Plinio Corrêa de Oliveira come “tendenziale”, cioè quello delle mode, della cultura, del linguaggio e via dicendo.

Un’intera giornata è stata dedicata all’analisi del Sessantotto nella Chiesa. José Antonio Ureta, della TFP francese, ha trattato il tema “Il maggio ‘68 e il Concilio Vaticano II”. Citando autorevoli autori, egli ha mostrato come il Sessantotto e la crisi post-conciliare costituiscano aspetti di una stessa rivoluzione.

Al “vedere” e al “giudicare”, segue naturalmente il “fare”. L’ultima giornata è stata dedicata alla discussione: “Come si può reagire alla Rivoluzione del Sessantotto?”. Il convegno è stato chiuso da S.A. il Duca Paul von Oldenburg, che ha parlato su “La Madonna Auxilium Christianorum”.

La presenza di due sacerdoti garantiva non solo la Santa Messa quotidiana, in rito romano antico, ma anche la disponibilità dei Sacramenti.

 

Germania: Crociata europea per la famiglia

La TFP tedesca ha lanciato l’Europäischer Kreuzzug für die Familie (Crociata europea per la famiglia) che, partendo dalla Germania, intende toccare anche altri paesi dell’Unione. “Niente gender nelle scuole tedesche! No al gender come dottrina di Stato! Appello al Bundestag”, questo il titolo del manifesto pubblicato dalla TFP teutonica (pagina a fianco).

Recentemente, l’Antidiskriminierungsstelle des Bundes (ADS, Agenzia federale anti-discriminazione) ha chiesto al Governo Federale di introdurre l’educazione al gender nelle scuole del Paese, per combattere la “discriminazione sessuale”.

Sulla scia di una vittoriosa campagna, che è riuscita a bloccare una proposta analoga nel Land di Hesse, la TFP tedesca ha chiesto al Bundestag di respingere il parere dell’ADS con questa motivazione: “L’ideologia di gender contiene un’antropologia rivoluzionaria, irragionevole e anti-scientifica. Non vogliamo che una tale ideologia diventi dottrina di Stato”.

Una “carovana”, composta da una ventina di soci e cooperatori della TFP, ha percorso il territorio alemanno per diffondere il manifesto e prendere contatto diretto col pubblico, che si è mostrato in maggioranza contrario alla proposta. La “carovana” ha toccato finora le seguenti città: Bonn, Francoforte, Colonia, Düsseldorf, Duisburg, Dortmund e Saarbrücken.

Dopodiché la “carovana”, arricchita da membri della TFP locale, si è spostata in Olanda, dove una simile iniziativa è attualmente al vaglio del Governo. Una intera giornata è stata dedicata alla diffusione del manifesto ad Amsterdam.

 

Appello al Bundestag

Le istituzioni dell’Unione Europea, e i vari governi nazionali, stanno tentando di imporre ai Paesi membri l’ideologia di genere. Tale ideologia sostiene che il sesso di una persona non sia un fatto biologico, bensì una “costruzione” sociale o culturale.

Tale ideologia nega la legge naturale, la ragione stessa e la dottrina cristiana sull’uomo e la sua sessualità. Essa distrugge l’idea che il matrimonio possa celebrarsi soltanto tra un uomo e una donna. L’ideologia di genere è un’utopia rivoluzionaria, chiamata da papa Benedetto XVI una “rivoluzione antropologica”.

Dobbiamo resistere a questo attacco alla famiglia tradizionale e alle radici cristiane dell’Europa!

In molti paesi europei, l’ideologia di genere sta rapidamente diventando dottrina di Stato.

I promotori di questa ideologia non si fermano nemmeno di fronte all’innocenza dei bambini, che vengono indottrinati nelle scuole sin dalla più tenera età.

Ecco alcuni motivi per cui l’ideologia di genere è il peggior nemico della famiglia tradizionale: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1, 27). Negare intenzionalmente la natura biologica degli esseri umani è una rivolta contro il Creatore. Secondo l’American College of Pediatricians, l’ideologia di genere è una forma di abuso sui minori. Secondo l’American Foundation for the Prevention of Suicide, ben il 41% delle persone che hanno voluto cambiare il proprio sesso biologico ha cercato di suicidarsi. Questo tasso è venticinque volte superiore alla media nazionale.

 

Paraguai: diffusione del messaggio di Fatima

In occasione delle celebrazioni per il centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima, membri della Sociedad Paraguaya de Defensa de la Tradición Familia y Propriedad hanno realizzato una “carovana” che ha percorso le principali città del Paese, diffondendo un numero speciale della loro rivista, dedicato integralmente alle apparizioni del 1917. La rivista contiene anche un saggio di Plinio Corrêa de Oliveira sull’attualità del messaggio della Madonna.

 

Inveruno e Giussano

La TFP italiana ha partecipato, con un gazebo, alla tradizionale Fiera di San Martino a Inveruno (MI). L’interesse del pubblico è stato grande, soprattutto nel vedere una realtà cattolica prendere contatto diretto con le persone, cosa solitamente associata ai protestanti.

Qualche giorno dopo, organizzato da realtà cattoliche locali, Julio Loredo, direttore della TFP italiana, ha presentato a Giussano (MI) il suo libro «Teologia della liberazione» nell’auditorio civico di Villa Mazenta. È seguito un vivace dibatitto, a riprova di quanto l’argomento sia attuale.

 

Brasile: in difesa della famiglia

La senatrice socialista Marta Suplicy ha presentato al Senato Federale del Brasile un ddl, noto come PLS 134/2018, che propone lo “Statuto sulla diversità di genere”. Se approvato, questo progetto introdurrà il reato di “omofobia”, e una pena di fino a cinque anni di carcere per chiunque abbia l’audacia di difendere la famiglia tradizionale, manifestando idee diverse da quelle dell’agenda LGBT.

Immediata la reazione dell’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira. Cinquantadue giovani cooperatori dell’Istituto hanno percorso diverse città dello Stato di San Paolo, raccogliendo firme contro il ddl Suplicy. Dopo San Paolo, la campagna si è allargata ad altre regioni.