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Islamizzazione forzata di bambini cristiani in Bangladesh

 

I media, che non risparmiano pesanti commenti nei confronti del cristianesimo, spesso tacciono quando gli abusi sono commessi dai musulmani ai danni dei cristiani nei paesi a maggioranza islamica. Ogni giorno affiorano nuove e drammatiche storie di persecuzione. S. E. Mons. Mosè M. Costa, vescovo di Chittagong, in Bangladesh, ha denunciato che, anche di recente, i bambini cristiani sono rapiti, venduti alle madrase (scuole religiose islamiche) e costretti a convertirsi all’islam. A volte finiscono nelle mani di trafficanti e venduti come schiavi agli stranieri.

“Ho parlato con alcune persone delle nostre comunità — dichiara mons. Costa — Avevano riferito alla polizia questa pratica illegale. La popolazione è spaventata. Le famiglie che riescono a ritrovare i loro figli rapiti sono quindi costrette a scappare e nascondersi per evitare rappresaglie. Chiediamo il deciso intervento di chi ha il dovere di tutelare e garantire la legalità e la libertà delle nostre comunità”.

Il processo è noto: operatori intermediari, che si nascondono dietro associazioni umanitarie, di assistenza sociale, oppure agenzie di lavoro, avvicinano le famiglie cristiane povere, offrendo loro un’educazione per i propri figli. Le famiglie sono costrette a pagare fino a 145 euro per l’iscrizione alla scuola. Gli operatori intermediari poi vendono i bambini alle madrase, dove subiscono un intenso processo di islamizzazione. In alcuni casi, i bambini sono venduti all’estero, spesso a famiglie benestanti della penisola arabica, che li riducono alla schiavitù. Un vero traffico di essere umani.

Circa 105 bambini cristiani sono stati ritrovati negli ultimi mesi, dopo essere riusciti a fuggire dalle madrase.

Nonostante la pratica sia ben nota e accertata dalle autorità locali, dietro precise denuncie dei vescovi e dei fedeli cristiani, poco o nulla si fa per contrastarla. Tutto questo nel silenzio complice dell’Occidente che, anzi, sceglie di appoggiare le “rivoluzioni arabe”, che altro non sono che il veicolo con cui le fazioni islamiste stanno conquistando il potere.

(Heitor Buchaul, Ufficio delle TFP a Bruxelles)