Campagna europea contro l’aborto
Lo scorso 9 giugno, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con l’intento di contrastare la decisione della Corte suprema statunitense che ha tolto la giustificazione costituzionale all’aborto negli Stati Uniti. Gli europarlamentari chiedono di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il testo, non legislativo, è stato approvato con 324 voti favorevoli, 155 contrari e 38 astensioni. Molto triste il numero di europarlamentari di “destra” che hanno votato favorevolmente.
Le TFP europee hanno quindi attivato una campagna in difesa della vita innocente. Una “carovana” composta da volontari di diverse TFP, ha percorso durante il mese di agosto diverse città di Germania, Francia, Olanda e Belgio, diffondendo lo studio «In America come in Europa: dobbiamo pregare e agire per finire col peccato dell’aborto».
L’Europa, spiega lo studio, è nata dalla Civiltà cristiana, fondata sul Magistero della Chiesa e sul diritto naturale. Violare il diritto più fondamentale, appunto quello alla vita dell’essere innocente, è distruggere le stesse fondamenta sulle quali poggia la nostra civiltà, per non parlare poi della Legge divina. In questo senso, il Parlamento europeo si sta sempre di più comportando come l’esatto opposto di ciò che dovrebbe invece rappresentare.
La sinistra abortista ed lgbt ha reagito in maniera scomposta, lanciando una serie di aggressioni che, dalle parole, sono passate più volte agli attacchi fisici, richiedendo l’intervento della Polizia. Priva di argomenti, la sinistra ricorre sempre di più alla violenza, facendo balenare ancora una volta l’eventualità di una dittatura brutale. Si cammina a grandi passi verso l’Unione delle Repubbliche Sovietiche Europee…