Cile: la sinistra silenziosa e una Madonna intatta
Furenti per il risultato del plebiscito dello scorso settembre che aveva bocciato ad ampia maggioranza (62%) la nuova Costituzione, che concedeva una virtuale indipendenza ai “popoli aborigeni”, gruppi sovversivi legati agli indigeni mapuche hanno appiccato incendi in diverse città e foreste del sud del Cile (foto sotto). Il fumo è arrivato perfino nella capitale, Santiago, distante centinaia di chilometri. Migliaia di ettari di bosco sono stati distrutti mentre decine di case sono state rase al suolo.
Un commento viene spontaneo. La sinistra, prodiga in proteste contro gli incendi nell’Amazzonia nei Paesi governati dal centro-destra, è rimasta inspiegabilmente silenziosa di fronte a questa devastazione provocata da gruppi rivoluzionari. Due pesi due misure, dicono i commentatori. Due pesi un’ipocrisia, commentiamo noi.
Non sono mancati, però, fatti eccezionali. Nella città di Santa Juana, provincia di Bío Bío, la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola è stata distrutta dalle fiamme. Eppure, una statua della Madonna è rimasta prodigiosamente illesa (foto sopra). “In mezzo al dolore c’è sempre la Madonna – afferma P. Gustavo Valencia – Io sento la Madonna sempre al mio fianco. Nel vedere il prodigio della statua intatta fra le rovine, molte persone e famiglie sono venute a pregare”.
La birra Achel vittima della crisi religiosa
La crisi religiosa che sta devastando la Chiesa non incide soltanto sulla vita spirituale dei fedeli. Essa sta demolendo perfino tradizioni enogastronomiche originate nel Medioevo, quando le comunità monastiche ispiravano la Civiltà cristiana anche in questo campo.
Ecco il caso dell’abbazia di San Benedetto, a Limburgo, nel Belgio. Dal secolo XI, l’abbazia produce la celebre birra Achel, uno dei dieci marchi certificati come “birra trappista”. Ebbene, la crisi delle vocazioni ha svuotato lo storico monastero, portando quindi anche alla cessazione della produzione birraia. Per essere “trappista”, infatti, la birra deve essere prodotta in un’abbazia di monaci osservanti la regola di San Benedetto.
Speriamo (e preghiamo!) che tenga l’abbazia di Notre Dame de Scourmont, che fabbrica l’altrettanto celebre birra Chimay...
Francia: il ritorno dell’uniforme scolare
La soppressione dell’uniforme scolare, che non solo distingueva gli studenti dal resto delle persone, ma distingueva fra loro gli studenti di scuole differenti, fu un grande passo in avanti della rivoluzione ugualitaria. A volte, però, la storia fa salti indietro che confondono la sinistra.
In Francia, per esempio, l’uniforme è stata reintrodotta in alcune scuole di élite, mentre in altre viene usata con sempre più fierezza. È il caso delle Maisons d’éducation de la Legion d’Honneur (foto a dx). “L’uniforme contribuisce a creare un vero esprit de corps e rinforza il sentimento di appartenenza”, dichiara Jacques Boudy, segretario generale della Grande cancelleria della Legione d’Onore.
È stato di recente presentato nel Parlamento di Parigi un disegno di legge per reintrodurre l’uniforme nelle scuole pubbliche, perché, leggiamo nel Preambolo: “dobbiamo restaurare la dignità dello stato studentesco”. Tanto che si comincia a parlare di un ritorno dell’uniforme scolare.
Porto militare cinese nella Terra del Fuoco
La Cina sta aumentando la sua presenza militare nell’America del Sud.
In Neuquén, nella Patagonia, il governo comunista di Pechino possiede già una base militare così segreta che nemmeno le autorità argentine vi sono ammesse (foto a dx). Questa base, dotata di radar di ultima generazione, permette di monitorare tutto il Cono Sud del continente americano.
E adesso, a Rio Grande, nella Terra del Fuoco, il governo ha cominciato a costruire un “porto polivalente” finanziato (e quindi sfruttabile) dalla Cina (foto sotto). Pechino intende installarvi una base navale che gli potrebbe dare il virtuale controllo militare dell’Atlantico sud.